Angela Bisogno, Consigliere Comunale di Melfi, in seno all’ultimo, terribile incidente mortale sul lavoro, esprime massima solidarietà alle famiglie delle tante vittime che ancora oggi ci sono e anche nei confronti dei sindacati, meritevoli dello sciopero intrapreso per manifestare il loro dissenso per questa orribile condizione.
Queste e parole della Consigliera:
“Come portavoce del M5S, condivido la finalità di sensibilizzazione che ha mosso le sigle sindacali ad organizzare la manifestazione all’indomani dei gravi episodi che continuano a verificarsi per la precaria situazione della sicurezza sul lavoro.
Sono molto turbata ed indignata, perché nel 2018 si continua a ‘morire sul lavoro’ nei cantieri edili, nell’industria meccanica, nell’indotto ed in tutti i luoghi ove quotidianamente onesti lavoratori di recano per guadagnarsi il pane e, quindi, mandare avanti con decoro e dignità figli e famiglia.
Abbiamo la legislazione più avanzata di tutta l’Europa in materia di sicurezza, abbiamo visto il tema della sicurezza sviluppato in tutta la normativa inerente gli appalti pubblici, sia nella fase genetica dell’appalto (con gli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta) e sia nella fase esecutiva (con la nascita di specifiche figure tecniche dell’impresa e con documenti dettagliati sull’uso dei d.p.i. e sulla realizzazione delle singole lavorazioni, etc etc.).
Abbiamo realizzato un sistema di prevenzione sui dipendenti con le visite di idoneità alla mansione, prima dell’assunzione e nel corso dei lavori.
Tutto ciò è però rimasto nel solito libro dei sogni tutto italiano che si scontra quotidianamente con personale ASL carente, con mezzi scarsissimi, con strumenti di controllo inadeguati ed obsoleti, insomma, come al solito con il gap tra la teoria e la pratica che rappresenta il vero male in questa materia.
Non si è ancora compreso, in tutta la sua essenza, che l’equazione sicurezza= sviluppo deve essere una realtà.
Il lavoro sicuro, oltre che indice di civiltà di un popolo, rappresenta crescita economica (nuove imprese che orbitano della produzione e vendita di d.p.i., tecnici esperti in sicurezza, editoria specializzata, solo per citarne alcuni) e risparmio sanitario ed assicurativo-previdenziale (meno indennità INAIL da corrispondere, minore spesa sanitaria).
Investire in sicurezza, per poter contrastare realmente questo fenomeno, deve essere uno dei primi obiettivi che occorre porre nell’agenda del governo.
Ebbene, dobbiamo costringere questi Signori ad investire in sicurezza, magari bandendo concorsi per la copertura dei posti vacanti nel settore della protezione, e a concretizzare la normativa preposta sulla sicurezza sul posto di lavoro!
Solo in questo modo potremo rispettare con dignità e senza falsa ipocrisia il dolore della famiglie ed evitare che ve ne sia altro”.