L’Associazione politica-culturale “Unione Delle Frazioni Castellane” ha accolto con molta soddisfazione la dichiarazione dell’assessore regionale, Francesco Pietrantuono, riguardo ai territori ammessi all’interno del Parco del Vulture:
“Entro il prossimo anno, Lagopesole e questo territorio entreranno a far parte del Parco del Vulture”.
A tale pubblica affermazione, fatta nel corso dell’incontro organizzato da Legambiente presso Lagopesole e avente come nodo tematico centrale proprio il Parco del Vulture, l’associazione castellana ha reagito con queste parole:
“Questa Associazione ha appreso con vivo interesse l’apertura della politica verso la nostra rivendicazione fatta propria dai cittadini e da molti enti ed associazioni.
Una rivendicazione che metteva in evidenza l’errore del mancato inserimento di una vasta area che ha tutte le peculiarità, prima fra tutte ambientali, per far parte del Parco del Vulture da poco istituito (novembre 2017).
Durante il corso dell’incontro, presieduto dalla presidente di Legambiente comunale, Mariella Sabia, si è discusso della storia del Parco (Antonella Logiurato), delle funzioni e delle prospettive future (Francesco Ricciardi, commissario regionale) e dell’impatto ambientale, culturale e turistico che avrà sui territori inseriti nel perimetro.
Il territorio a nord del comune di Avigliano è pronto sotto tutti i punti di vista a far parte del Parco del Vulture.
Tutti i cittadini interessati da questa associazione sono culturalmente preparati ad accogliere favorevolmente la disciplinare che necessariamente servirà per la gestione ed aspettano che la Regione Basilicata dia i fondi necessari per farlo partire a breve tempo.
Tutti i componenti di questa associazione sono convinti che in primis la direzione del Parco si dovrà interessare della bonifica dei due laghi di Monticchio per poi estendere le “attenzioni” sul resto del territorio.
Alla fine della discussione è intervenuto il naturalista Peppe Lucia che ha proposto, in attesa dell’inserimento del territorio nel Parco, una particolare attenzione a Montecarmine e Montecaruso, un bacino idrico unico nel suo genere in tutta l’Europa che scarica le sue acque in tre mari: Ionio, Tirreno e Adriatico.
Insomma, un territorio che non può assolutamente restare fuori dal confine per una infinità di ragioni”.