Non si arresta la scia di sangue sui posti di lavoro ed oggi è toccato ad un operaio 28enne impiegato all’Ilva di Taranto.
Nella giornata di ieri l’Usb (Unione Sindacale di Base) aveva lanciato lo sciopero alla Fca di Melfi “contro gli omicidi sul lavoro per lunedì prossimo, tanto eravamo certi che prima di quella data un altro di noi sarebbe stato ammazzato, e infatti…”.
Nella nota sindacale si legge:
“È in atto una vera e propria guerra che lascia sul terreno migliaia di morti e decine di migliaia di feriti ogni anno.
Un conflitto in cui nessuno si sente attaccato, sotto minaccia, ne in pericolo, eppure perdono la vita tantissimi lavoratori italiani.
Un nemico che apparentemente non ha un nome ne un volto, colpisce come un cecchino appostato sulla torre, lo fa sapendo di uccidere, non per uno spiacevole incidente o per una sfortunata fatalità.
Le armi usate sono il ricatto, la collusione, la precarietà, la mancanza di diritti.
Ci sono guerre che si combattono per mille ragioni , tutte assurde, ci si ammazza perché di religioni diverse o per l’affermazione di una razza su un’altra.
Questa guerra la combattono i padroni e le istituzioni senza scrupoli contro i lavoratori perché serve a fare più profitto, più soldi.
Per profitto si decide scientemente di non investire risorse economiche sulla sicurezza, si fa un bilancio dei pro e dei contro e alla fine si sceglie di rischiare, ma a rischio è sempre e soltanto la vita dei lavoratori.
Le istituzioni e gli organismi di controllo e prevenzione sono affidabili alleati, obbediscono ai dettami imposti dalle leggi del profitto, sapendo di farla franca.
Quasi tutti i sindacati scrivono messaggi di solidarietà ma non combattono, pensano ad altro, e così facendo lasciano i lavoratori in balia del nemico.
Muoiono madri e padri di famiglia, muoiono ragazzi schiacciati da quintali di cemento, indifferenza e omertà.
È arrivato il momento di combattere seriamente e far valere il nostro diritto a una vita lavorativa sicura, il diritto a vivere, prima che il bollettino di guerra si aggiorni, non ci sono più alibi e chi gira la testa dall’altra parte è complice.
L’unione sindacale di base di stabilimento proclama per le giornate del 20, 21 e 22 Maggio 2018 sciopero alla fca di Melfi, con le seguenti modalità:
- dalle ore 22:00 di Domenica 20 fino alle ore 06:00 di martedì 22 Maggio 2018″.