Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata alla nostra redazione dalla professoressa Anna Serchisu, insegnante del Liceo classico del “Solimene” di Lavello:
“Mi sono sentita particolarmente offesa dalle parole del sindaco Valvano pronunciate in IV Commissione regionale, durante l’audizione del 17 u.s.
Insegno ormai da 13 anni presso il Liceo Classico Solimene di Lavello e sono anche consigliere comunale del M5S a Spinazzola.
Ho visto succedersi vari dirigenti, ma solo da due anni l’IISS Solimene ha potuto usufruire di un dimensionamento che ha significato una dirigenza stabile e una segreteria a tempo pieno.
A gennaio 2018, però, la doccia fredda: la Regione decide, dopo un vorticoso e complicato iter politico amministrativo, che la sezione di scientifico, richiesta da qualche anno dal Solimene al fine di consolidare i numeri e permettere l’autonomia, si aprirà negli edifici dell’Istituto di Lavello ma dipenderà dal Federico II di Melfi.
Da qui il coro di disapprovazione del personale e degli alunni, soprattutto quando è diventato chiaro che il Solimene avrebbe perso la dirigenza perché al di sotto dei 600 studenti necessari.
A questo punto manifestazioni e comunicati si sono rincorsi fino all’audizione della nostra dirigente, prof.ssa Anna dell’Aquila, il 26 aprile, in IV Commissione dove, sentito anche il sindaco Altobello, tutte le parti politiche si sono prese l’impegno di correggere quello che nella sua illogicità è apparso come un vulnus.
Sì allo scientifico, ma che fosse del Solimene di Lavello: questo l’impegno che entro fine maggio avrebbe messo un punto fermo alla questione.
Qualcosa è cambiato, però, da quando il sindaco di Melfi, dott. Livio Valvano, si è detto indisponibile a partecipare alla conferenza dei sindaci del 7 maggio che, convocata per sentire i Primi cittadini dei comuni di Venosa, Melfi, Lavello e Rionero, è stata puntualmente rimandata e sostituita dall’audizione del dott. Valvano e dell’assessore Cifarelli in IV commissione, il 17 maggio, che ha di fatto fermato tutto.
Strano, stranissimo che un unico sindaco riesca a tenere in scacco l’intero Consiglio regionale se dopo questa audizione il tutto sia stato rimandato a dopo le amministrative di Lavello del 10 giugno.
Cosa si vuole aspettare?
I riposizionamenti?
Le new entry?
Le bocciature elettorali?
E ora un forte e incomprensibile disagio attraversa le parti in causa che sono come ammutolite in attesa, forse, degli esiti elettorali.
Nel frattempo il sindaco Valvano, proprio durante l’audizione del 17 maggio, ha dichiarato che “interesse primario dei cittadini (di Lavello n.d.r.) è quello di ricevere la migliore formazione, non la meno peggio sotto casa” offendendo, così, gratuitamente e senza averne alcun diritto, l’intera classe docente del Solimene di cui mi onoro di appartenere.
Come si permette il sindaco Valvano di calpestare e denigrare il lavoro di un’intera comunità scolastica?
Difendere il proprio territorio, le proprie risorse, le proprie scuole non lo autorizza di certo a screditare le scuole dell’altro comune al solo scopo di far risplendere le proprie.
Che il Federico II abbia un numero di studenti di gran lunga superiore al Solimene lo sanno anche i sassi, ma la scelta da parte degli studenti, solitamente, è determinata dalla tipologia di scuola, non certo e non necessariamente dal nome della stessa.
Prova ne è che il liceo classico di Melfi non ha tolto alunni nè al Solimene né a Rionero mentre alcuni alunni si sono trasferiti da Melfi a Lavello.
E, comunque, se la sfida è tra scuole migliori e peggiori, che timori può mai avere il dott. Valvano se ci dovesse essere un corso di scientifico a Lavello?
Oppure questi argomenti, di certo offensivi, nascondono solo la reale preoccupazione che Lavello possa offrire ai suoi giovani cittadini una scuola valida che di fatto sottrarrà numeri a Melfi?
Se così fosse è davvero vergognoso scegliere di sparare vilmente sulla croce Rossa visto che le scelte politiche, che hanno portato al dimensionamento scolastico come formulato a gennaio, non hanno tenuto conto del fatto che Lavello perderà la sua dirigenza mentre per Melfi non si pone affatto questo problema.
Pertanto, pur sapendo che bisognerà attendere le decisioni della Regione, sperando nel coraggio di farlo ora prima delle regionali di ottobre, chiedo come docente del Solimene che il sindaco, dott. Valvano, porga le sue formali scuse alla comunità scolastica di Lavello che non merita di essere considerata alla base della “formazione meno peggio” scelta dai giovani lavellesi.
Lo provano, infatti, le numerose professionalità che proprio a Lavello si sono formate e che pur da lontano continuano a dar lustro alla cittadina di cui mi sento ormai di far parte”.