Si annuncia buona la vendemmia in Basilicata anche per via dell’approvazione del disegno di legge sulla “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e commercio del vino”, il cosiddetto “Testo Unico del Vino”, con il quale si punta ad avere una sola norma di riferimento per il settore vitivinicolo e quindi ad accelerare la semplificazione burocratica.
“In questo modo viene ridotto della metà il tempo dedicato alla burocrazia – spiega il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto – che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore.
Dopo il via libera dato dalla Camera, che è il risultato di una lunga mobilitazione di Coldiretti, ci auguriamo possa arrivare nel più breve tempo possibile ad una approvazione definitiva con la conferma delle semplificazioni introdotte e il rapido esame da parte della Senato, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari”.
Ma in concreto quali saranno i benefici per i produttori? Il testo unico porterà alla semplificazione delle comunicazioni e adempimenti a carico dei produttori, revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a IGT e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero.
“La burocrazia – precisa la Coldiretti – è considerata dai vitivinicoltori il principale ostacolo al loro lavoro che nel 2015 ha consentito di realizzare un fatturato record di 9,7 miliardi soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi e risulta in ulteriore aumento del 3% nel primo semestre del 2016. Il vino in Italia attiva un motore economico che genera opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone”.
La ricaduta occupazionale riguarda sia le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben 18 settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.
Quanto alla produzione di vino in Basilicata, le stime sono buone. Quest’anno in regione, sulla base delle previsioni Ismea, la vendemmia raggiungerà i 160 mila ettolitri, con un aumento del 7% rispetto all’anno scorso.