La Caritas Diocesana e l’Associazione Famiglia Accoglienza e Vita in un convegno a Venosa presso il Salone dell’Immacolata hanno voluto far riflettere sul fenomeno dell’usura e sulle problematiche ad essa connesse.
Gli oratori, Peppino Grieco, Direttore della Caritas Diocesana di Melfi, Don Andrea Laregina della Caritas Italiana e Don Marcello Cozzi, Presidente della Fondazione Interesse Uomo, alla presenza del vescovo Emerito don Rocco Talucci e di tanta gente, hanno sostenuto:
“parlare d’usura oggi è tanto importante quanto complicato poiché il fenomeno, per quanto noto da sempre, resta nascosto e proprio per questo di particolare interesse per chi la pratica.
La criminalità opera su un terreno sicuro, quello del bisogno, alle volte talmente disperato da intravedere nell’usura una concreta risoluzione ai problemi finanziari.
Mentre si cerca di sanare debiti, di evitare protesti, di mantenere la proprietà della casa o dell’impresa e scongiurare aste o fallimenti, l’incontro con l’usuraio, magari suggerito da un amico, da un collega, da un altro imprenditore, diventa un’ancora di salvezza.
Laddove ogni porta d’accesso al credito è stata chiusa, l’unica pronta a spalancarsi è quella dell’usura.
La criminalità, specie quella mafiosa, intercetta i bisogni, ha occhi e orecchie protese sul rumore della sofferenza. E interviene, rapida, concreta, pronta a sborsare ingenti quantità di denaro. Il fenomeno tende ad acuirsi anche e soprattutto in periodi di crisi economica come quello che il Paese sta attraversando.
L’accesso facile e immediato ad un credito parallelo e illegale, com’è facile intuire, ha conseguenze terribili per le vittime in termini di perdite economiche fino alla spoliazione di interi patrimoni e attività, ma anche per il sistema economico nel suo complesso.
Qui l’usura non esiste, verrebbe da dire spesso in considerazione delle notizie provenienti da Questure e Tribunali. Ad un’analisi superficiale, con i soli dati delle denunce alla mano, sembrerebbe così. Ma così non è.
L’usura esiste ovunque, coinvolge l’intera Penisola in maniera trasversale, anche nei nostri territori come dimostra la cronaca giudiziaria.
La Caritas Diocesana per sua propria natura si è sempre impegnata a sostenere e ad accompagnare quanti, versando in situazioni economiche precarie, sono maggiormente esposti al rischio usura, quanti, essendo già vittime degli usurai intendono avviare il difficile percorso della denuncia, quanti, essendo vittime di richieste estorsive da parte di organizzazioni criminali intendono liberarsi da questo giogo.
Da qui la collaborazione con la Fondazione Interesse Uomo presieduta da Don Marcello Cozzi.
Non avendo però la possibilità di intervenire economicamente con prestazioni di garanzia a sostegno di quanti non avendo facoltà di accedere al credito ordinario sono fortemente a rischio di cadere nei circuiti pericolosi del credito illecito e usurario si è provveduto a stipulare un protocollo d’intesa con la Fondazione Interesse Uomo presieduta da Don Marcello Cozzi”.
Il Vescovo della Diocesi, Mons. Fanelli a conclusione dell’incontro ha affermato:
“una delle grandi questioni, per il futuro, sarà il tema non di leggere la dimensione del rancore come altro, lontano da noi.
Nei prossimi anni la vera grande questione delle nostre comunità sarà come svuotare la comunità del rancore, come di occuparci degli impauriti in quanto noi tendenzialmente crediamo di chiuderci nella nostra comunità di riferimento.
Il problema vero sarà costruire una società, una comunità che deve contemporaneamente occuparsi di chi vive nel rancore e di chi vive nel disagio”.