Poco più di un anno fa, a Venosa, un cane fu barbaramente ucciso.
L’animale, legato a un’auto e trascinato, morì dopo una lenta agonia.
Un testimone dell’atroce atto aveva riferito targa parziale e modello dell’auto ai Carabinieri.
La Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) sporse denuncia e i suoi volontari furono coinvolti nel recupero del povero corpo inerme e ormai senza speranze.
Il magistrato della Procura di Potenza dispose l’archiviazione del caso.
Le indagini non portarono all’identificazione del responsabile.
A nulla è valsa la successiva opposizione della Lega a questa archiviazione.
Oggi il GIP ritiene che l’eventuale supplemento di indagini suggerito dall’associazione non condurrebbe alla risoluzione del caso.
Una storia drammatica che suscita amarezza e rabbia nel sapere che l’autore di questa follia sia rimasto impunito.