VENOSA: MICHELE PERSE LA VITA TRAGICAMENTE A SOLI 10 ANNI! GLI SVILUPPI DEL PROCESSO

La Dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Venosa, Elisabetta Pescuma, è stata nuovamente assolta da gravissime acuse.

A renderlo noto, il Comune di Venosa con il seguente comunicato:

“Un’altra assoluzione per l’arch. Elisabetta Pescuma, responsabile dell’area tecnica del Comune di Venosa.

Questa volta l’imputazione contestatale dalla Magistratura del capoluogo era di omicidio colposo ed abuso d’ufficio.

La grave accusa – è bene ricordarlo – suscitò vasta eco e un forte clamore mediatico, soprattutto nei confronti della dirigente del comune di Venosa.

I fatti risalgono al 2011, quando il 19 Marzo di quell’anno, un bambino, Teora Michele, di soli 10 anni, trovò la morte in un cantiere edile in stato di abbandono, cadendo da circa tre metri nel vano – tromba di un ascensore.

Il P.M. aveva ipotizzato, per il Dirigente del’Ufficio Tecnico del Comune di Venosa, l’accusa di omissione di atti d’ufficio e di omicidio colposo perché:

‘Nella sua qualità di Pubblica Ufficiale […] cagionava per colpa e violazione di legge la morte del minore Teora Michele, che proprio a causa della mancanza di messa in sicurezza del cantiere, precipitata da una buca del piano rialzato ai suolo, riportando trauma cranico letale’.

Rinviata a giudizio nel 2016 dal GUP del Tribunale di Potenza, Amerigo Palma, l’arch. Elisabetta Pescuma è stata assolta, il 21 Giugno scorso, dal Collegio Penale presieduto dal Presidente del Tribunale di Potenza, Rosario Baglioni, con formula piena:

‘Per non aver commesso il fatto (relativamente all’imputazione di omicidio colposo) e perché il fatto non sussiste (per il reato di abuso di ufficio)'”.