Come già anticipato, la partita non è ancora chiusa per quanto riguarda la riapertura del Tribunale di Melfi.
Lo scorso 6 Luglio, presso la sede del CNF, a Roma, si è svolto un incontro tra i rappresentanti dei trentuno Tribunali soppressi e gli organi istituzionali della categoria forense.
Presenti, oltre agli avvocati, anche i sindaci, vicesindaci, assessori e consiglieri regionali dei vari territori interessati dalle soppressioni.
Il comitato del Tribunale di Melfi era rappresentato:
- dall’avv. Gerardo Di Ciommo;
- dal Sindaco della città, Livio Valvano;
- da una rappresentanza di avvocati del Foro soppresso.
Presente anche il Senatore del Movimento Cinque Stelle, Arnaldo Lomuti di Venosa.
Dalle relazioni dei componenti del CNF, che hanno illustrato uno studio specifico commissionato all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dagli interventi dei amministratori dei territori interessati e degli ex Consiglieri dei vari ordini soppressi, sarebbe emerso che, dati alla mano, la chiusura dei presidi di giustizia abbia determinato un aggravio considerevole di costi a carico della collettività.
In definitiva, la legge di soppressione e revisione della geografia giudiziaria, il D.lgs 155/2012, pensata per un risparmio di spesa, sembra essersi rivelata, fin da subito, inefficace.
Pertanto, i rappresentanti dei trentuno Tribunali, sostenuti dal CNF e dai rappresentanti istituzionali senza differenze di colore o di bandiera, hanno sottoscritto un documento unitario per richiedere la riapertura fin da subito tutte le sedi soppresse.
Questa operazione, sempre “conti alla mano”, sarebbe a costo zero per lo Stato che, invece, continuando nell’applicazione di questa legge, sortirebbe esattamente l’effetto opposto, con un netto e documentato aggravio della spesa pubblica e un pesante ritardo nel portare a conclusione le richieste di giustizia da parte dei cittadini.
Per il Tribunale di Melfi l’operazione sarebbe ancor più semplificata grazie anche al recente emendamento di bilancio regionale, presentato dal Consigliere Avv. Aurelio Pace, grazie al quale i costi di gestione della struttura, oggi di proprietà del Comune, sarebbero interamente a carico della Regione.
Il prossimo incontro è fissato per il 20 Luglio prossimo.