Sergio Marchionne, 66 anni compiuti a Giugno, è morto questa mattina all’ospedale universitario di Zurigo, ricoverato ormai dallo scorso 27 Giugno per un intervento alla spalla destra.
Ma chi era il tanto discusso manager e come avrebbe rivoluzionato il mondo Fiat?
Il padre Concezio nacque a Cugnoli in Abruzzo e negli anni ’30 andò in Istria come maresciallo dei Carabinieri.
Concezio vi prestò servizio fino al termine della seconda guerra mondiale, quando la regione passò alla Jugoslavia.
Qui conobbe sua moglie, Maria Zuccon, veneto-istriana.
In seguito all’occupazione dell’intera regione da parte delle milizie iugoslave, i due si rifugiarono presso i familiari di Concezio, a Chieti, dove si sposarono e dove lo stesso Sergio nacque nel 1952.
Dopo 14 anni, l’intera famiglia emigrò in Ontario, Canada.
La brillante carriera universitaria del Sergio studente, attesta 3 lauree (Filosofia, Economia, Giurisprudenza) e un master in Business Administration.
Nel 1985 divenne “dottore commercialista” e nel 1987 procuratore legale e avvocato in Ontario.
Nel 2002 guidò la SGS (Société Générale de Surveillance), colosso svizzero dei sistemi di certificazione che vede fra gli azionisti di controllo la famiglia Agnelli.
Nel 2004 venne nominato Amministratore Delegato del gruppo Fiat, affiancato dal presidente Luca Cordero di Montezemolo e dal vicepresidente John Elkann, all’epoca ventottenne.
Il Lingotto era sull’orlo del fallimento, perdeva milioni di euro al giorno.
Senza un immediato intervento, l’azienda sarebbe finita in mano alle banche.
Questa consapevolezza spronò Marchionne a combattere perché ciò non accadesse.
Iniziò a mettere in atto il suo disegno con l’acquisizione della Chrysler, fallita nella crisi del 2008.
Nell’Aprile del 2010, Fiat prese tre decisioni importanti nel contesto italiano:
- disdette il contratto nazionale;
- uscì da Confindustria;
- chiese una serie di concessioni ai sindacati come condizione per investire a Pomigliano nella produzione della nuova Panda.
Il sindacato che più di tutti si mostrò contrario all’accordo fu Fiom, ancora oggi in causa aperta per questa faccenda.
Due successivi referendum a Pomigliano e Mirafiori sentenziarono: gli operai erano d’accordo con l’intesa a larga maggioranza.
Nel 2014, la fusione ufficiale con Chrysler e la conseguente nascita di Fca.
Nello stesso anno, Marchionne tolse la guida della Ferrari a Montezemolo.
Gli ultimi tempi sono stati caratterizzati da nuovi tentativi con la General Motors, al fine di creare il primo produttore mondiale e risparmiare sugli investimenti.
Dopo il “No” di Washington, nel 2017 annunciò la sua uscita da Fca.
Nel 2019 avrebbe mantenuto esclusivamente la presidenza della Ferrari.
Tra critiche e apprezzamenti, Sergio Marchionne è stata sicuramente una delle figure più importanti in Italia e nel mondo.