Una buona notizia per la città di Melfi; una buona notizia che arriva dal Governo regionale che onora un impegno preso due anni fa.
L’amministrazione comunale di Melfi ha fatto sapere:
“Con un finanziamento di 1,68 milioni di euro, a fondo perduto, deliberato dalla Giunta regionale lo scorso 2 agosto, il Comune di Melfi dispone oggi della totale copertura finanziaria necessaria a realizzare opere importanti per migliorare i collegamenti viari delle nuove aree residenziali.
Si tratta delle opere necessarie a superare l’interferenza della linea ferroviaria che attraversa la città e che richiede ancora la presenza di 3 passaggi a livello.
L’obiettivo è quello di velocizzare i collegamenti ferroviari Foggia-Melfi-Potenza, con l’elettrificazione della linea e con l’eliminazione dei punti di attraversamento.
Contemporaneamente, le opere consentiranno di migliorare la viabilità che non subirà le temporanee interruzioni derivanti dalla chiusura dei passaggi a livello.
L’intero costo delle opere sarà finanziato dalla Regione Basilicata, utilizzando i fondi europei del Po-Fesr.
L’amministrazione realizzerà l’opera per collegare l’arteria di Via Foggia con l’area urbana di nuova espansione di Via Gronchi-Via Pertini in una logica di integrazione con un altro importante progetto di collegamento ciclo-pedonale per collegare la nuova area Bicocca con il centro urbano.
I lavori su Via Aldo Moro proseguiranno proprio con la realizzazione di una corsia ciclo-pedonale che rappresenterà il principale tronco di collegamento tra la città antica e i nuclei di espansione.
Da Via Aldo Moro, su Via Foggia, verso Bicocca, seguendo il tracciato della Melfia realizzeremo l’asse di collegamento per riannodare le aree della città sfilacciate dal pregresso sviluppo urbano che ha trascurato, anzi oscurato l’ultramillenario filo conduttore lungo il quale si sono sviluppati gli insediamenti urbani nel corso dei secoli: la Melfia.
L’antico torrente che fa sentire il suo dolore durante le piogge intense, con i noti fenomeni di allagamento, dovuti alla brutale costrizione dell’intubamento, una scelta troppo frettolosa che deve indurci ad adottare costosi interventi correttivi e, soprattutto, un diverso approccio urbanistico per il futuro”.