Non sono trascorse neanche 2 settimane da quando Ernesto Navazio, capogruppo di “Noi per Melfi”, ha parlato di “fuffa” riferendosi al clamore gravitato attorno alle innovazioni apportate nel reparto di ostetricia.
Le sue preoccupazioni continuano a crescere, come dimostra la seguente dichiarazione da lui sottoscritta:
“In un Paese normale questo dovrebbe succedere!
Ma noi abbiamo poco di normale, anzi nulla, altre vicende lo stanno tristemente a testimoniare, e quindi tutto procede come nulla fosse!
Circa una settimana fa a gran voce abbiamo denunciato la gravissima situazione che stava vivendo il reparto di ostetricia dell’ospedale di Melfi e le sue degenti.
Un reparto che, per gli atavici ritardi nella ristrutturazione di quello di pediatria, ha dovuto accogliere i suoi piccoli ospiti.
Una scelta, quella presa dalla dirigenza sanitaria dell’ospedale, non supportata da alcun fondamento né scientifico né di prassi, eppure un Direttore sanitario dovrebbe conoscere i protocolli e le regole con cui alcuni temi andrebbero trattati!
La nostra preoccupazione per la condivisione di un reparto che mette a rischio sia le gravide che i neonati (per esempio per la contrazione da parte di uno dei soggetti di malattie infettive) è risultata così fondata da indurre gli addetti ai lavori a un susseguirsi di frenetiche riunioni che come oramai è consuetudine finiscono sempre con l’interessare i vertici della politica sia essa locale che regionale.
Risultato: il Nulla!
La sanità della Basilicata, parte attrice di quel sistema che si così ben radicato nella nostra Regione e che non a caso è al vaglio della magistratura, non è riuscita a trovare la soluzione più idonea per la soluzione del problema, ma ha trovato solo il tempo per confrontarsi con la politica, per definire soluzioni tampone, per incutere timore a chi osa far fuoriuscire le notizie, insomma per sopravvivere aspettando che il tutto cada nel dimenticatoio!
Le contrarietà all’interno del management e personale sanitario rispetto alla decisione presa, infatti, ci sono state, le posizioni degli addetti ai lavori non sono state univoche e alla fine ha vinto chi aveva le spalle più coperte e protette!
Stiamo ancora farneticando?
No, assolutamente no, siamo certi di quello che dichiariamo e che è stato dimostrato dalle azioni repentine poste in essere all’indomani della nostra denuncia, ma è gravissimo che ogni volta che sorgono intoppi o problemi da risolvere, la dirigenza si rivolga alla politica, naturalmente quella a cui per ragioni di certo non edificanti risponde, per trovare la soluzione!
È gravissimo che il commissario con poteri da direttore generale, Rocco Maglietta, snobbi l’ospedale di Melfi relegando le questioni periferiche a dirigenti che i fatti hanno dimostrato di essere insicuri e niente affatto preparati!
La disposizione di trasferimento, infatti, è avvenuta in barba a qualsiasi considerazione tecnica-scientifica o di semplice opportunità e solo per questo in Paesi normali il Direttore sanitario sarebbe stato rimosso!
Al contrario il personale è ritenuto delatore, i sindacati i soliti aizzatori (per la verità ai nostri occhi semplicemente dormienti), i degenti gli incontentabili…
Incontentabili che però, di fatto, scappano dal nostro ospedale e riferiscono!
Le massime valgono sempre: solo quello che non si fa non si sa!”.