Il Coordinamento politiche migranti della Regione Basilicata ha reso noto che il ddl ‘Le disposizioni in materia di contrasti al lavoro nero,dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricoli’ è stato approvato anche dalla Camera dei deputati con 346 voti, 25 astenuti e nessuno contrario. È legge dello Stato, che entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Soddisfatto Pietro Simonetti, del Coordinamento politiche migranti della Regione Basilicata, che ha dichiarato:
“L’approvazione definitiva della legge anticaporalato da parte della Camera potrà avere importanti ricadute per estirpare nel nostro Paese la pratica della illegalità e dello sfruttamento di circa 400 mila lavoratori agricoli in gran parte migranti.
La Basilicata è la regione che, assieme alle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro e della Caritas nazionale e locali, per prima ha proposto norme che troviamo nella nuova legge. La Basilicata è stata infatti la prima regione che con la concreta partecipazione delle parti sociali e degli organismi istituzionali preposti, ha definito un accordo quadro regionale attuativo del protocollo nazionale, salutato positivamente dal ministro dell’Interno ed ora dal tavolo di coordinamento.
L’intesa ha previsto misure e iniziative concrete, decise con le parti interessate, volte a costruire una svolta nella lotta al caporalato e alla attuazione dei contratti di lavoro e al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori oltre al sostegno alle imprese regolari che non vogliono sottostare alla pressione della criminalità variamente organizzata”.
Una legge importante anche per il coordinatore regionale Flai Cgil Basilicata Vincenzo Esposito, il segretario generale Flai Cgil Potenza Giuseppe Burdi e il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa, che hanno aggiunto:
“Adesso è importante rendere attuativo il prima possibile l’accordo quadro e che le istituzioni locali facciano la loro parte. L’accordo quadro, infatti, prevede delle misure importanti in termini di accoglienza, assistenza sanitaria, trasporti, politiche di integrazione attive, reclutamento delle forze lavoro, controlli e risorse finanziarie attraverso le quali, se recepite e applicate, insieme alla legge porterà finalmente il ripristino della legalità in un settore così strategico per l’economia regionale”.
Su proposta della Flai Cgil Basilicata l’accordo prevede anche gli incentivi per gli imprenditori che si rivolgono alle liste di attesa per il reclutamento della manodopera, il punto di incontro tra domanda e offerta di lavoro direttamente nei centri di accoglienza dove, attraverso lo sportello del centro per l’impiego, sia possibile effettuare direttamente in loco le assunzioni. Ancora, la possibilità di prevedere un’ambulanza a disposizione nei campi di lavoro, il noleggio gratuito delle biciclette nei centri di accoglienza, l’estensione dei controlli ispettivi anche nel pomeriggio per capire l’effettiva durata delle ore di lavoro, incontri periodici per verificare l’andamento del programma. Fondamentale, infine, il coinvolgimento al tavolo tecnico delle associazioni di categorie del settore agricolo.
Anche il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, saluta positivamente l’approvazione definitiva della legge contro il caporalato.
“Si tratta di una decisione storica che mette nelle mani delle istituzioni preposte strumenti giuridici nuovi e più incisivi che in passato per contrastare un fenomeno che negli ultimi anni ha subito una forte impennata. È una scelta di civiltà che è anche il frutto della costante e forte mobilitazione del sindacato, senza la quale probabilmente oggi saremmo qui a commentare l’ennesimo rinvio”.