L’amministrazione comunale di Venosa “autorizza la realizzazione di un impianto per la produzione di Biometano della capacità produttiva non superiore a 500metri cubi/ora.
L’impianto verrà realizzato in contrada Setelito in agro appunto del Comune di Venosa, una zona vocata interamente all’agricoltura”.
È quanto dichiara il consigliere comunale Arturo Raffaele Covella del gruppo “Venosa Pensa”
“Si tratta di una decisione incomprensibile assunta “furtivamente” e senza alcuna preventiva consultazione con i cittadini che hanno il diritto di essere informati.
Una decisione che continua a segnare un solco profondo tra questa maggioranza, questa Giunta e i cittadini di Venosa tenuti sempre in disparte e mai chiamati a partecipare alle decisioni importanti che riguardano il nostro territorio.
Al di là degli aspetti più squisitamente tecnici, è innegabile che la realizzazione di questo impianto comporta una serie di problematiche che attengono alla tutela del territorio e della salute pubblica.
Ma, prima ancora esiste un problema più strettamente politico che attiene alla mancanza totale di programmazione da parte della Giunta Gammone e alla assoluta assenza di prospettiva.
Amministrare un comune non può significare semplicemente gestire l’ordinario.
Amministrare un comune impone una visione, una progettualità, uno sguardo verso il futuro.
Purtroppo, questa maggioranza ha dimostrato nei quattro anni trascorsi di non aver alcuna idea della città che si vuole realizzare.
Ecco perché i provvedimenti che sono stati assunti nel corso degli anni hanno tanto il sapore dell’improvvisazione.
Varianti, sanatorie, nuovi impianti e strutture assolutamente inutili o addirittura dannose, si accompagnano alla mancanza di azioni politiche a sostengo dell’agricoltura o a una gestione delle problematiche attinenti la discarica comunale e la raccolta dei rifiuti a dir poco dilettantesca.
Nessuna pianificazione degli interventi sul territorio e nessun rispetto delle vocazioni del nostro territorio.
Ecco spiegato come si può pensare da parte di questi amministratori che è possibile valorizzare l’agricoltura e il turismo di cui Venosa vive, circondando la città di discariche, impianti per il trattamento dei rifiuti, industrie che emettono fumi di ogni genere.
Una politica disastrosa per il nostro territorio perché oltre a peggiorare la qualità della vita dei residenti, peggiora l’immagine che la nostra amata Venosa offre all’esterno, ai turisti, a coloro che conservano ancora un’idea romantica della città di Orazio, del Principe Gesualdo, di Tansillo, del Cardinal De Luca, di Luigi La Vista.
Basterebbero queste semplici considerazioni di carattere generale per comprendere le ragioni del dissenso rispetto all’operato della Giunta comunale e rispetto a questa ulteriore scellerata decisione.
Ma, per scrupolo e per completezza, è giusto anche dire qualcosa nel merito dell’impianto che si andrà a realizzare alle porte di Venosa, in un territorio a vocazione agricola, a due passi da una realtà agricola e commerciale importante del nostro Comune.
Diversamente da quanto si possa pensare, anche se l’impianto in questione rientra tra le c.d. fonti rinnovabili, si tratta di una fonte che di rinnovabile non ha assolutamente niente.
Le energie rinnovabili infatti sono quelle che si rigenerano o sono da considerarsi inesauribili (non pregiudicano le risorse).
Le uniche fonti veramente rinnovabili sono l’energia solare, eolica (micro o mini) e idraulica.
Inoltre, diversamente da quanto si sostiene da alcune parti, non è affatto vero che si tratta di impianti ad impatto zero sul territorio e sull’ambiente.
Purtroppo diversi studi hanno evidenziato come l’impatto sulla qualità dell’aria esiste ed è importante, ma anche le alte matrici ambientali sono sempre messe in pericolo dalla presenza di tali strutture.
E’ evidente allora che non si comprendono le ragioni che hanno indotto questa amministrazione comunale a consentire la realizzazione dell’ennesimo scempio proprio sul nostro territorio mettendo a rischio nono solo la salute dei cittadini che già devono fare i conti con la presenza intorno a Venosa di numerosi impianti fortemente inquinanti, ma che sicuramente impoverisce l’immagine del nostro territorio che dovrebbe invece puntare sulla qualità della nostra agricoltura, sulle bellezze del nostro territorio, sulla storia della città.
Un vero peccato che non si comprenda che non è possibile far convivere su uno stesso fazzoletto di terra mondi e realtà così differenti e che non si ha il coraggio di prendere una decisione chiara e decisa a favore dell’ambiente e della salute”.