La bontà del vino si misura con il tempo.
7 le generazioni che hanno costruito la qualità del frutto colto nelle vigne dell’azienda Cantine del Notaio di Rionero.
Un’eccellenza come poche al mondo, che affonda le sue radici in un’antica tradizione di famiglia e che lo scorso 5 Ottobre ha compiuto 20 anni sotto la leadership del dottor Gerardo Giuratrabocchetti.
Era soltanto un bambino quando il nonno lo designò erede della sua terra, quasi a rivelargli, con fare profetico, il futuro che gli sarebbe toccato.
“Avevo 7 anni e mio nonno Gerardo, uomo tutto d’un pezzo, molto legato alle tradizioni, mi indicò ufficialmente quale erede della sua vigna, frutto di un lavoro di famiglia, di un amore speciale per il vino e per la terra.
Ero l’unico nipote a portare il suo nome e, in qualche modo, questo mi rendeva ai suoi occhi il portavoce di un’eredità che non si sarebbe mai dispersa”.
Il segreto del successo tuttavia, sta nell’impegno, nella ricerca incessante di se stessi, senza demordere o cedere all’inerzia di una presunta predestinazione alla base delle nostre scelte.
Per questo Gerardo, prima di mettersi a capo di un progetto imprenditoriale oggi conosciuto in tutto il mondo, ha affrontato una lunga carriera accademica: la laurea in Scienze Agrarie, la ricerca scientifica (in collaborazione con varie Università italiane) sulle potenzialità enologiche del vitigno considerato il più importante del Sud Italia.
Il grande momento arrivò nel 1998: in concomitanza del suo quarantesimo compleanno, Gerardo, insieme alla moglie Marcella, raccolse la sfida di valorizzare l’Aglianico del Vulture coltivato nella propria eredità:
“Una decisione presa assieme alla mia compagna di vita, senza la quale tutto questo non sarebbe stato possibile.
Lei è stata e continua ad essere una colonna portante, il mio punto fermo in un sogno in corso d’opera.
Lei mi ha affiancato in un salto nel vuoto che non aveva ancora solide radici, le stesse che oggi, invece, sembrano ben attecchite”.
La famiglia è ovunque nel racconto fatto da Gerardo alla nostra Redazione: l’intransigenza del nonno, la forza della moglie e la dignità di un padre, Consalvo, a lui tanto caro, con alle spalle una importante carriera notarile, svolta pagando enormi sacrifici e spendendo tantissima passione.
A lui è dedicata Cantine del Notaio; è a lui, alla sua professione, che le etichette da essa prodotte devono la loro particolare denominazione: Il Protesto, L’Atto, Il Sigillo, La Firma, Il Repertorio, Il Preliminare, L’Autentica, La Parcella, Il Rogito, Il Passaggio, La Postilla, La Stipula.
Questo perché, come afferma Gerardo:
“Mio padre è stato un Notaio di grande importanza a Rionero e in Basilicata.
A mio nonno ho voluto dedicare la realizzazione di una missione da lui assegnatami, a mio padre, invece, ho voluto dedicare la mia azienda, quale testimonianza di un rapporto di stima e rispetto che ho sempre nutrito nei suoi confronti”.
Poi aggiunge:
“La mia volontà troverà concretezza non solo grazie al lavoro degli eredi, ma anche alla competenza dei miei collaboratori.
Loro per me sono un’enorme ricchezza e li considero parte della mia vita quali fidati amici e impeccabili professionisti.
Spero che questo mio progetto vada sempre meglio anche per garantire loro quello che meritano”.
Rendere giustizia all’eccellenza vinicola lucana è solo parte di quello che l’azienda di Gerardo Giuratrabocchetti si prefigge di fare:
“Abbiamo tra le mani un tesoro prezioso, unico al mondo.
Dalla valorizzazione dell’Aglianico del Vulture si può spianare la strada per la riscoperta di un territorio affascinante, dove cultura, turismo, storia, economia sostenibile, ambiente, sole ed energia possono essere le chiavi di volta nell’ambino di una strategia di sviluppo.
Ma bisogna crederci e lavorare, solo così tutto il mondo spalancherà gli occhi su questa terra.
Non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, nulla da invidiare alla bellezza del materano.
Il nostro Monte Vulture, i nostri laghi vulcanici, sono un patrimonio incommensurabile, che dovremmo strappare dalla sudicia morsa del degrado.
La sola città di Rionero ha migliaia di cantine sotterranee, un labirinto dal fascino innegabile.
Abbiamo siti straordinari, lo penso davvero.
Il mio lavoro mira anche alla loro rinascita”.
Perché, alla fine, tutto quello che dai ti ritorna indietro e regalare una nuova vita all’intricata ragnatela di cantine che si dirama nel sottosuolo rionerese significa ricevere in cambio un Aglianico dai colori, dai gusti e dai sapori assolutamente unici.
Tutto questo è Cantine del Notaio: un cuore pulsante di duro lavoro, amore, costanza, incredibile cura e investimenti che guardano a luminosi orizzonti.
Un succulento acino d’uva che nasce fiero e sprezzante nei vigneti tra Maschito e Ripacandida e valica, in pregiati imbottigliati, i confini di una terra che è culla di antiche civiltà.
Auguri all’azienda e al suo fondatore, che il loro futuro sia sempre più roseo.