Il Psi lucano, nella figura del segretario regionale Livio Valvano, esprime piena solidarietà con la posizione della comunità di Brindisi di Montagna, contraria alle estrazioni petrolifere.
Questa la dichiarazione di Valvano:
“A sostegno della comunità di Brindisi di Montagna e del suo Sindaco, nella battaglia contro il tentativo di insediare un altro impianto di estrazione petrolifera.
Durante l’incontro tenutosi domenica 21, promosso dall’organizzazione NO TRIV, ho avuto modo di manifestare la piena vicinanza e la condivisione rispetto alla volontà dei cittadini rappresentati da Sindaco Nicola Allegretti di respingere il progetto
che produrrebbe cambiamenti epocali a quella comunità, non desiderati.
Anche la famiglia Rockefeller, pionieri dell’industria petrolifera nell’800, da due anni hanno abbandonato l’industria delle fonti di energia fossile, nella piena consapevolezza che rappresentano la causa principale dell’alterazione globale del clima.
Sarebbe utile che anche il Comune di Brindisi di Montagna aderisse alla politica comunitaria delle città che vogliono abbattere l’immissione di CO2 in atmosfera, politica denominata “PATTO DEI SINDACI”. Un piano strategico che ha visto coinvolti molti comuni lucani che si sono fatti carico di definire linee strategiche e azioni concrete per ridurre l’immissione di CO2 in atmosfera, piano che aiuterebbe a contrastare l’insediamento dell’industria petrolifera.
I socialisti lucani esprimono apprezzamento nei confronti della Regione Basilicata per aver negato la sottoscrizione dell’intesa e
per aver accolto l’istanza della comunità di Brindisi di Montagna, pur nella consapevolezza che l’atto di rigetto della Regione non sia sufficiente a bloccare le procedure autorizzatorie.
È il Governo che deve mettere l’ultima parola.
Fuori dalle dispute politiche, sarebbe opportuno che tutti i Comuni della Basilicata si stringessero intorno a quella comunità comunicando al governo nazionale e al Ministro per lo Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che in Basilicata non possono insediarsi nuovi impianti senza la piena condivisione delle comunità locali interessate.
Se le comunità locali non intravedono sufficienti motivazioni nella direzione dello sviluppo economico e non ottengono le migliori garanzie per la compatibilità ambientale e per la salute umana, il Ministro Luigi Di Maio dovrà prenderne atto e conseguentemente non dovrà consentire di realizzare alcun progetto di insediamento
di una industria, come quella del petrolio o quella dei rifiuti, che incide profondamente sull’identità e sul valore di un territorio.
I Comuni devono avere maggiore peso e influenza decisionale.
Questo è il vero cambiamento che bisognerebbe introdurre nell’impianto normativo che oggi consente ai grandi interessi di agire a prescindere dalla volontà delle comunità e delle popolazioni presenti sul territorio”.