Dopo la mail di risposta alla lettera aperta del sig. Ferdinando di Giacomo, la nostra Redazione ha ricevuto un’ulteriore nota di chiarimento dall’Avv. Giovanni Alfredo Chieppa, inerente alla gestione del campo di calcio a 8 di Rionero.
Queste le sue parole:
“Quale difensore della società Asd Hellas Vulture che è rimasta vittima di un increscioso ed antipatico episodio di discriminazione per il campo di calcio ad otto sito in zona C 10, vi comunico sul punto che abbiamo quasi completato tutta la ricerca, compiuta per capire perché la Parrocchia Santissimo Sacramento di Rionero si trovi ad essere addirittura usufruttuaria della detta struttura sportiva.
In sintesi, abbiamo fatto un viaggio pieno di incrostazioni ed opacità, ma alla fine siamo venuti a capo della vicenda.
Innanzitutto il Comune di Rionero, in data 23 Ottobre 2009, ha partecipato con altri enti istituzionali (Provincia di Potenza, Comunità Montana del Vulture Alto Bradano, Asp, Ircss Crob ed altri 18 Comuni dell’ambito territorio del Vulture) ad una convenzione istitutiva di una partnership per gestire i fondi Fesr (2007-2013) in relazione al Bando regionale di riferimento.
Nell’ambito dell’accordo di programma, il Comune di Rionero presentò il progetto ‘Centro Diurno socio educativo per bambini, adolescenti e famiglie’ che in un primo momento venne accantonato perché l’Unione Europea ridusse il fondo di dotazione previsto da 22 milioni di euro a 20 milioni di euro e fu poi ripescato, perché la stessa trasferì più di un milione di euro che consentì alla Regione Basilicata di dare attuazione al medesimo.
Nel Dicembre 2012, si associò al progetto la Parrocchia Santissimo Sacramento locale che, nel contempo, ricevette un finanziamento di oltre 4 milioni di euro dalla Conferenza Episcopale Italiana ed il Comune di Rionero si premurò, con delibera nr. 12 del 29.04.2013, a concedere le aree in zona C 10.
Ovvero, il lotto 1 ceduto in proprietà ed il lotto 2 in diritto di superficie per 99 anni, su cui il Comune doveva costruire, con i fondi europei, il campo di calciotto, al quale, però, non dette attuazione, tant’è che in data 13 Ottobre 2016 concluse a mezzo di notaio un contratto di usufrutto sullo stesso bene immobile con durata di 30 + 30, che contiene, peraltro, numerose clausole ai limiti della nullità dello stesso e che faremo valere nelle opportune sedi giudiziarie.
La ricerca è dunque servita a dimostrare che il ‘Centro Diurno – Spazio Giovani Vulture’ (così chiamato successivamente) si sarebbe attuato ugualmente, a prescindere dall’investimento che la Diocesi di Melfi decise di fare, come soggetto di diritto privato (così qualificato nella richiamata delibera comunale).
È sbagliato attribuire, pertanto, meriti straordinari e quasi divini a taluni, quando poi gli atti amministrativi del relativo procedimento tra Comune, Regione Basilicata e Comunità Montana del Vulture provano esattamente il contrario.
Ora, il contratto di usufrutto ha arrecato vantaggi solo alla Parrocchia e va o cambiato in alcuni punti o tolto di mezzo in quanto dannoso per gli interessi della comunità di Rionero.
Serve fare un nuovo accordo ai sensi degli artt. 15 ed 11, comma 2 della legge 7 Agosto 1990 nr. 241, che miri a garantire una cogestione della struttura, ben sapendo che la stessa è di proprietà del Comune di Rionero e che consentirebbe, nel contempo, alla parrocchia, di garantire la funzionalità ed unitarietà del progetto, come si evince dalla scheda 28, nella quale non vi è scritto che il Comune di Rionero avrebbe fatto un contratto di usufrutto, la cui causa giuridica ancora oggi non è dato sapere in relazione al lotto 1, su cui vi sono alcuni aspetti da chiarire a breve.
La cogestione garantirebbe, vieppiù, i valori del progetto e della stessa partnership istituzionale, cioè le ragioni per cui è nato il progetto.
Chi resiste, si mette contro gli stessi con atteggiamenti divisivi ed ingiustificati, atteso che chiunque altro avrebbe usato più buon senso e trovato la soluzione per mediare, visto che quest’ultima esiste.
Chi ha deciso di volere lo scontro, si prenderà tutto ciò che arriverà.
Noi convocheremo, a breve, un’assemblea cittadina per informare i cittadini sul tema, dopodiché, se il sindaco continuerà a mantenere l’attuale atteggiamento di chiusura e di mal celata arroganza, ci rivolgeremo alla magistratura per ottenere giustizia in diverse sedi.
Le forze politiche presenti in consiglio comunale, invece di inginocchiarsi ai piedi di taluno nel corso dell’ultimo consiglio comunale (del 22.10.2018), bene avrebbero fatto ad affrontare il tema sociale nel merito, sulla base degli atti amministrativi, senza inutili ed esagerate santificazioni, tanto la zona C10 dovrà ringraziare solo il Comune di Rionero e non altri se oggi ha quella moderna struttura sportiva”.