L’edizione 2018-19 di Eduscopio, progetto della Fondazione Agnelli che offre uno sguardo approfondito sulle scuole superiori italiane, è online con dati aggiornati.
Per la nuova edizione, i ricercatori della Fondazione Agnelli, Gianfranco De Simone e Martino Bernardi, hanno analizzato i dati di circa 1.260.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (a.s. 2012/13, 2013/14 e 2014/15) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.
Per la prima volta sono presenti i risultati dei Licei scientifici delle Scienze Applicate scorporati da quelli dei Licei scientifici tradizionali, come pure i risultati dei Licei delle scienze umane – opzione Economico sociale scorporati da quelli degli altri Licei delle Scienze Umane: in entrambi i casi sono arrivati a compimento gli esiti del primo ciclo di studenti, che avevano iniziato i nuovi percorsi della riforma Gelmini nel 2010.
Ma la novità forse più rilevante di quest’anno è l’aggiunta di un indicatore chiamato Percentuale di diplomati in regola che ci dice, per ogni scuola, quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma 5 anni dopo.
Se la percentuale è alta:
“La scuola è molto inclusiva e si impegna a portare avanti il maggiore numero di studenti, senza praticare una severa politica di scrematura: così gli studenti hanno percorsi più regolari.
Se è basso, la scuola è molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature e/o hanno abbandonato l’istituto”.
Continua la nota esplicativa sul portale:
“A livello intuitivo si può credere che in un confronto come quello proposto da Eduscopio le scuole molto selettive siano avvantaggiate, perché mandano all’università solo gli studenti migliori.
In realtà, le nostre analisi rivelano che non vi è alcuna relazione sistematica tra selettività e performance.
Anzi, vi è una piccola correlazione positiva che lascerebbe credere che, in media, siano proprio gli studenti che provengono dalle scuole più inclusive a ottenere i risultati migliori.
È una conferma molto interessante del fatto che efficacia formativa ed equità possono andare di pari passo”.
Questa la classifica dei Liceo Scientifici migliori della nostra regione:
- primo posto per il “Federico II di Svevia” di Melfi;
- secondo posto per “Galileo Galilei” di Potenza;
- terzo posto per il “Dante Alighieri” di Matera.
Tra i classici:
- primo posto per il “Q. Orazio Flacco” di Potenza;
- secondo posto per il “Solimene” di Lavello;
- terzo posto per il “Duni-Levi” di Matera.
Le due scuole migliori della Basilicata sono:
- primo posto, per il secondo anno di fila, per il Liceo Scientifico “Federico II di Svevia” di Melfi;
- secondo posto per il “Q. Orazio Flacco” di Potenza.
Il criterio con cui è stata stilata la classifica porta il nome di FGA, un indice che mette insieme la media dei voti e i crediti ottenuti durante il primo anno di università.
Questo è utilizzato prevalentemente per valutare i licei, scuole preparatorie all’ambito universitario.
Per quanto riguarda i professionali, invece, è stato preso in esame l’Indice di Occupazione, dato dalla percentuale di coloro che hanno lavorato almeno sei mesi entro i primi due anni dal diploma.
In base a questo indice, sappiamo che i migliori Istituti Professionali della Basilicata sono:
- primo posto per l’indirizzo tecnologico del “Righetti” di Melfi;
- secondo posto per il “Gasparrini” di Melfi.
Per l’indirizzo Tecnico-Economico:
- primo porto per il “Battaglini” di Venosa;
- secondo posto per il “D’Errico” di Palazzo San Gervasio.
Per l’indirizzo dei Servizi:
- primo posto per il “Giovanni Paolo II” di Maratea;
- secondo posto per il “Turi” di Matera.
Per l’indirizzo Industriale:
- primo posto per il “Ruggero” di Lauria;
- secondo posto per il “Righetti” di Melfi.
Ottimi risultati per il Vulture-Melfese, cosa ne pensate?