L’Amminsitratore Unico della Biomethane Plus, Ing. Domenico Sacco, tiene a fare della precisazioni sulla Conferenza pubblica partecipativa, inerente al progetto Biomethane Plus, tenutasi a Melfi lo scorso 14 Novembre.
Nel dettaglio:
“Il 14 novembre cm. si è tenuta a Melfi la Conferenza pubblica partecipativa sul progettoBiomethane Plus, proposta dall’Amministrazione Comunale di Melfi al fine di fornire una possibilità di confronto tra la società, gli addetti ai lavori e i cittadini.
Molto è stato detto sui vantaggi della proposta impiantistica di Biomethane Plus (digestione anaerobica della FORSU), sulla risposta che la stessa fornirebbe alle esigenze del territorio in termini ambientali ed economici (riduzione di utilizzo delle discariche e degli inceneritori, risparmio dei costi di gestione dei rifiuti, creazione di nuovo lavoro e miglioramento delle condizioni ambientali) e sulla attuale malsana gestione dei rifiuti, perpetrata da anni al sud ed anche nella nostra regione.
Tuttavia, il momento di confronto non è stato purtroppo costruttivo, evidenziando la mancanza di competenze sulla valutazione del progetto, come si può evincere dalla stenotipia e dai commenti online sui social (vedi facebook).
Ritengo dunque necessario fare un breve excursus sugli interventi che si sono susseguiti dopo l’illustrazione della proposta progettuale, facendone rilevare la loro inconcludenza.
La consigliera Angela Bisogno del Movimento 5 stelle esprime un ‘parere favorevole con prescrizioni’, che erano tuttavia già contenute nel progetto presentato da Biomethane Plus (forse non lo ha visionato attentamente?).
Il giorno successivo dalle colonne di un quotidiano smentisce quanto affermato il giorno precedente.
L’intervento di Antonio Catalani, rappresentante del comparto agro-alimentare, non contesta il progetto, ma solo la scelta di localizzazione dell’impianto, riconducendo tutte le sue argomentazioni a questioni che attengono alla manutenzione della viabilità dell’area industriale di S. Nicola di Melfi. Esula dalla tematica in discussione.
Il terzo intervento, quello di Danilo Carbone, rappresentante del Comitato Diritto alla Salute, tesse le lodi dei processi anaerobici, definendoli avanzati rispetto al semplice compostaggio, ma a suo avviso gli impianti dovrebbero essere realizzati dal pubblico anziché dal privato.
Gli sfugge che il primo impianto pubblico in via di costruzione in Basilicata, nel Comune di Venosa, è di compostaggio e a digestione aerobica, nota tecnologia che crea problemi odorigeni.
La progettazione di tale impianto, inoltre, risale a vent’anni fa ed è da considerarsi quanto mai obsoleta.
Rivolgo dunque questa domanda a Danilo Carbone: è ancora conveniente costruire un impianto del genere, pur sapendo che creerà problemi?
Inoltre, il comitato esprime le proprie rimostranze riguardo i tempi stretti forniti dal Comune di Melfi per studiare il progetto (venti giorni), ma quando il Sindaco Valvano si rende disponibile a fornire ulteriori giorni, necessari per approfondire le questioni tecniche, il presidente dello stesso comitato, Nicola Abbiuso, non esita a confermare il dissenso, affermando: ‘la gestione dell’impianto non possiamo controllarla a priori’, quindi non abbiamo bisogno di analizzare la documentazione perché ‘la nostra posizione è dettata dalla storia che stiamo vivendo in questi anni, riferendosi all’inceneritore Fenice e confondendo sciaguratamente le questioni, chiaramente differenti.
In buona sostanza, risulta evidente che nel corso della Conferenza partecipativa sono state espresse soltanto opinioni superficiali che non sono entrate nel merito del progetto e, fatto ancor più grave, sono state confuse le problematiche dell’inceneritore ex Fenice, con quelle dell’impianto proposto da Biomethane Plus, che non brucerebbe alcun tipo di rifiuto.
Nota fuori dal coro, quella del Sindaco di Montemilone Antonio D’Amelio che, con il suo intervento, ha espresso non solo l’assenso alla proposta progettuale di Biomethane Plus, ma ha sottolineato che ‘questa tipologia di impianti rappresenta il futuro’.
Quello dei rifiuti e un problema grave e reale, non ci si può perdere in valutazioni superficiali.
Opporsi a priori senza studiare in maniera approfondita le questioni ed assumere un atteggiamento disfattista e per nulla propositivo, equivale ad alimentare il vecchio sistema di gestione, non risolvendo alcun problema e implementando l’utilizzo delle discariche e degli inceneritori, con tutte
le conseguenze di inquinamento ambientale che ne derivano.
Lo sforzo del Comune di Melfi, che con questa conferenza ha avviato un metodo innovativo di partecipazione democratica, è naufragato a causa dell’impreparazione, dell’improvvisazione e dell’incompetenza dei contestatori presenti”.