A seguito della denuncia da parte dell’Associazione Ambiente e Legalità secondo cui il cementificio di Barile potrebbe riconvertirsi a inceneritore camuffato, con il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale richiesta per l’impianto, è intervenuto il Presidente del Consiglio Regionale Francesco Mollica che ha ricordato:
“Le particolari prescrizioni che recentemente il Comune di Matera ha chiesto per l’ampliamento di un impianto analogo, quello dell’Italcementi, situato in una zona di grandi emergenze ambientali, dovrebbero riguardare anche il cementificio di Barile, che insiste in territorio dove, solo per fare alcuni esempi, è presente un importante bacino idrominerario, molte aree agricole sono destinate alla produzione dell’Aglianico del Vulture e dove è in corso di attivazione il Parco naturale regionale del Vulture. Per non parlare della vicinanza con l’inceneritore Rendina ambiente di San Nicola di Melfi”.
Continua Mollica:
“Questi motivi dovrebbero spingere gli uffici competenti a valutare con la dovuta attenzione l’ipotesi paventata di smaltire nel cementificio di Barile circa 50 mila tonnellate di cdr, soprattutto perché stiamo parlando di un territorio di altissima valenza ambientale e già gravato da attività impattanti. Un territorio che chiede di salvaguardare al meglio le proprie risorse naturali e di non comprometterle per il futuro”.