Il Sabato dell’Immacolata, Venosa ospiterà una grande manifestazione.
Il Sindaco di Melfi, Livio Valvano, ci dice di cosa si tratta:
“Sabato 8 dicembre, a partire dalle 9:00, saremo a Venosa per manifestare a difesa del clima.
La manifestazione che si terrà nella città di Orazio, promossa dal movimento NO TRIV e sollecitata dal coordinamento di Basilicata, deve diventare una manifestazione dell’intera comunità del VULTURE-ALTO BRADANO.
Non possono essere i colori politici o le differenze di campanile a tenerci lontani da un tema che è molto più ‘matematico’ di quanto comunemente si pensi e molto poco, anzi per niente, ideologico.
È proprio questa la trappola che viene subdolamente innescata dai grandi interessi finanziari e industriali sull’argomento.
Non dobbiamo nutrire alcun sentimento di rancore nei confronti dell’industria degli idrocarburi che è stata ed è un perno centrale per il modello di sviluppo dell’economie industriali di tutto il mondo.
Ma quel modello di sviluppo va cambiato prima possibile.
Quell’industria può e deve trasformarsi, può e deve subito riconvertirsi e deve aiutare le comunità e gli Stati a farlo.
I cambiamenti climatici non sono il frutto di una visione ideologica, non è vero che sono lo spauracchio che viene agitato da chi ha in testa un modello di sviluppo della cosiddetta ‘povertà felice’.
I cambiamenti climatici sono una realtà e la scienza e gli Stati ne hanno individuato le principali cause.
Dobbiamo prenderne atto e aiutare a velocizzare il cambiamento, dobbiamo favorire la transizione verso un altro modello che metta al centro la salvaguardia del nostro ecosistema senza rinunciare alla modernità.
Per questo sabato sarò a Venosa e per questo auspico la più larga partecipazione di Sindaci e amministratori comunali di tutta l’area, perché abbiamo il dovere di porre all’attenzione delle nostre comunità una questione seria rispetto alla quale tutti noi, anche singolarmente nell’ambito delle scelte quotidiane che prendiamo per le nostre famiglie, effettivamente possiamo contribuire al cambiamento a partire dal respingere l’idea di ampliare l’area delle estrazioni petrolifere che certamente non sono più il modello di sviluppo del futuro e non rispondono più a quell’idea che l’ex compagnia petrolifera di Stato, l’ENI, si sforzò di far passare negli anni ’60.
La Basilicata ha la sua ricchezza nel territorio, nel paesaggio, nelle risorse naturali e agroalimentari, può e deve fare a meno di ulteriori estrazioni petrolifere.
La battaglia dei Comuni di Palazzo S. Gervasio, di Brindisi di Montagna e di altri Comuni deve diventare la nostra battaglia”.
Venosa Pensa, nella figura del suo presidente, Giorgio Griesi, dichiara a riguardo:
“L’associazione politica ‘Venosa Pensa’, attiva sul territorio venosino e lucano, ha raccolto l’invito dell’associazione nazionale ‘No Triv’ ad organizzare una manifestazione contro tutte le grandi opere inutili, che inevitabilmente danneggiano l’ambiente e la salute dei cittadini.
L’associazione si ritiene onorata ed inorgoglita dalla scelta del coordinamento ‘No Triv’ di dare luogo alla manifestazione regionale nella città di Venosa, per la motivazione simbolica che la patria di Orazio ricopre.
Il permesso di ricerca ed estrazione ‘Palazzo San Gervasio’ è infatti il più vasto dei 17 permessi giunti in fase decisoria presso il Ministero dello sviluppo economico e ricade nel territorio venosino e nel Vulture.
La città di Venosa ha la possibilità di ribadire con forza la sua vocazione agricola, turistica e culturale in un momento in cui vede approvata la costruzione nel suo territorio di due impianti (uno di compostaggio e l’altro di produzione di biometano) di gestione dei rifiuti, senza il minimo coinvolgimento della popolazione.
Il prossimo 8 Dicembre, dunque, in coincidenza con la ‘Giornata Mondiale per la difesa del Clima’, i cittadini dell’intera regione si ritroveranno a Venosa, in Piazza Don Bosco alle ore 09:00, per una marcia che culminerà nell’intervento delle associazioni e dei comitati aderenti e nello spettacolo teatrale ‘Petrolio’ di Ulderico Pesce, presso l’Auditorium San Domenico, per manifestare tutto il disappunto verso chi vuole condannare Venosa e l’intera Basilicata ad un futuro legato al combustibile fossile e ad un ambiente sempre meno salubre”.