Don Achille Fosco e Madre Francesca Semporini, i fondatori dell’ordine delle “Sorelle Misericordiose”, da domani potrebbero essere cittadini di Rionero.
Ad affermarlo, la consigliera comunale Erminia Casolino.
Ecco la nota da lei diffusa a riguardo:
“Questa la richiesta da me avanzata e sostenuta da tutta la comunità rionerese, nel consiglio comunale straordinario del 07/12/2018 indetto per il riconoscimento della cittadinanza onoraria ad altro personaggio illustre della nostra comunità, padre Carlo Palestina.
A Rionero sorge la Casa generalizia dell’ordine l’Istituto Mater Misericordiae con l’annessa chiesa-santuario della ‘Madonna della Misericordia’, dove riposano, per loro espressa volontà, le spoglie dei due fondatori, apostoli della carità”.
Ha scritto Nicolino Iocco, nipote di padre Achille Fosco:
“Quasi insieme sono volati al cielo beati.
Insieme riposano nella cripta della chiesa santuario della Madonna della Misericordia dove sono stati traslati il 31 Maggio 1995″.
Prosegue la nota della Consigliera:
“L’importanza dei due religiosi è già testimoniata a Rionero nella denominazione toponomastica, infatti, in seguito alla richiesta fatta con lettera del 14 Marzo 1997 da Suor Mercedes Righetti, superiora dell’Istituto Mater Misericordiae, si è sostituta la denominazione della Piazza Capitano Plastino, su cui si affaccia il maestoso edificio dell’Istituto, con il nome di Piazza Madre Francesca Semporini.
Inoltre, da qualche anno è stata avviata la costruzione di un monumento commemorativo per l’Ordine delle ‘Sorelle Misericordiose’.
Si tratta di un progetto del monumento alla ‘Madonna della Misericordia’, redatto dell’arch. Alfonso Brenna, da realizzarsi sul colle S. Francesco in Rionero in Vulture, di fronte all’ex Istituto Orfanotrofio ‘San Francesco’, in memoria dei fondatori delle ‘Sorelle Misericordiose’ Don Achille Fosco e Madre Francesca Semporini.
Purtroppo i lavori da tempo sono fermi e non si sa quando verranno ripresi e ultimati.
Oggi le sorelle misericordiose continuano la loro encomiabile opera di apostolato e di assistenza ai più bisognosi, sia in Italia che all’estero e a loro va la riconoscenza e il sostegno incondizionato, morale e materiale, di quanti auspicano solidarietà umana e profonda fede cristiana.
La proposta da me avanzata del conferimento della cittadinanza onoraria alla memoria dei due religiosi fondatori dell’Ordine delle misericordiose è un appello a non dimenticare la grande opera benefica compiuta nella cittadina di Rionero, affinché la loro opera non viva solo nel ricordo di chi ha i capelli bianchi, chiedendo il riconoscimento della cittadinanza onoraria per questi due apostoli, espressione pura dell’amore di Dio”.
Cosa ne pensate?