Il Tribunale del Riesame di Potenza ha confermato il divieto di dimora per il presidente della Giunta Regionale di Basilicata, Marcello Pittella.
Ecco le diverse reazioni esternate a seguito di questa decisione:
Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani, membro della Presidenza del Prntt e Consigliere dell’Associazione Coscioni ha dichiarato:
“Nel confessare la mia perplessità per la decisione presa poche ore fa dal Tribunale del Riesame, non posso che ribadire la mia stima, vicinanza e solidarietà a Marcello Pittella.
Avvoltoi e sciacalli questa sera potranno brindare, ne sono certo.
Peccato che non abbiano compreso che quel che è avvenuto e sta avvenendo dovrebbe preoccupare davvero tutti.
Intanto, tra le mie letture preferite ho inserito il padre del dr. Salvatore Colella che su facebook scrive: ‘La Lega produce sempre buoni ministri degli Interni, anche Maroni lo fu’.
Sarà, ma a Colella senior verrebbe da dire che in questo Paese non c’è aria di cambiamento, ma spira l’aria insana e infetta di una democrazia in stato avanzato di decomposizione.
Al dr. Salvatore Colella, che nel curriculum pubblicato sul sito del Ministero diretto da Paolo Savona elenca arresti, auguro, invece, un felice 2019, se possibile da trascorrere in una sede diversa dalle Procure Lucane”.
Questo il commento del Gruppo del Partito democratico della Regione Basilicata:
“La decisione del Riesame di confermare le misure cautelari nei confronti del presidente Marcello Pittella ci lascia profondamente allibiti.
Si tratta di un provvedimento che ha dell’assurdo.
Non si tratta di una sentenza, perché noi del Pd siamo abituati da sempre e per cultura a rispettarle”.
Prosegue il gruppo consiliare del Pd guidato dal consigliere regionale Vito Giuzio:
“In questo caso siamo in presenza di una decisione profondamente ingiusta che ci indigna, come cittadini prima, come politici poi.
Il Riesame di Potenza in maniera incomprensibile ha deciso di andare avanti in quello che appare sempre più una persecuzione politica ‘ad personam’ nonostante il giudizio superiore della Cassazione.
Va ricordato infatti che la quinta Sezione penale della Cassazione aveva accettato il ricorso di Pittella contro la prima ordinanza del Riesame esprimendo giudizi durissimi contro lo stesso tribunale del riesame potentino.
Gli ermellini ‘distrussero’ le motivazioni del Riesame parlando di ‘generiche letture probabilistiche’; di mancanza di ‘ogni concreto riferimento a elementi e circostanze desunte’; di ‘superflui giudizi di carattere moralistico’.
Il Gruppo consiliare del Pd lucano quindi si chiede come possano i giudici del Riesame continuare a mantenere una posizione in spregio alle valutazioni della Cassazione che aveva chiaramente sottolineato l’assenza ‘di gravi indizi di colpevolezza’ che giustifichino ‘esigenze cautelari’ a carico di Marcello Pittella.
Non è questo un mero atto di solidarietà nei confronti del presidente della Regione che sarebbe scontato.
Il Gruppo del Pd della Regione Basilicata stigmatizza con estrema decisione quella che appare una vera e propria abiura giuridica da parte di chi invece dovrebbe essere al di sopra delle parti e delle valutazioni di carattere politico.
L’assurdità del rigetto da parte del Riesame a fronte della pronuncia chiara della Suprema Corte è ancora più grave se si tiene conto che il Collegio di ieri è stato per due terzi identico a quello che ha redatto il provvedimento ‘smontato’ dalla Cassazione.
Evidentemente non hanno sentito il dovere – necessità di astenersi”.
Inoltre, la decisione con la quale il Tribunale del Riesame di Potenza ha rigettato l’istanza presentata dai difensori del presidente Marcello Pittella è stata appresa:
“Con forte rammarico e non senza sorpresa dalla Giunta regionale di Basilicata”, riunitasi oggi, per l’approvazione di alcuni “importanti provvedimenti, sotto la presidenza della vicepresidente Flavia Franconi”.
Sottolineano gli esponenti del governo lucano:
“La recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione lasciava prefigurare un esito diverso della tormentata vicenda giudiziaria che, dallo scorso 6 Luglio, coinvolge il capo dell’esecutivo lucano.
E pur nel rispetto che, doverosamente, si è tenuti a riservare alle decisioni della Magistratura, la Giunta regionale di Basilicata ha tenuto a rimarcare la propria solidarietà al presidente Pittella, nella convinzione di interpretare il suo pensiero, assicurando la piena funzionalità dell’Ente in una azione di governo tesa al perseguimento del bene comune”.
Anche il Pd di Marsico Nuovo interviene sulla vicenda sottolineando:
“La lesione di un diritto costituzionale di un singolo cittadino diviene inevitabilmente un vulnus per tutti noi”.
Il segretario del circolo Pd, Remo Votta, i consiglieri comunali del Pd, Luigi Coiro e Raffaele Votta, e gli iscritti dello stesso circolo, commentano:
“Oggi più che mai occorre riflettere su una verità ineluttabile, su un’evidenza preoccupante per chi ha a cuore le sorti della democrazia: la certezza dei diritti garantiti dalla Costituzione purtroppo diventano una mera aspirazione.
Nel caso che ha riguardato il presidente Marcello Pittella, poi, sorge fondato il dubbio che la magistratura sia riuscita a produrre un’analisi critica delle sue erronee decisioni, sebbene il giudizio superiore della Corte di Cassazione abbia fornito una serie numerosa e convincente di motivazioni contrarie ai provvedimenti assunti dalla Giustizia lucana.
Siamo in presenza di un disegno persecutorio precostituito?
Vogliamo credere che non esista alcun PRE-GIUDIZIO e, anche se esistesse, non lo sapremo mai.
Rimaniamo fermi nella certezza che la magistratura saprà risolvere in maniera definitiva e corretta l’intera vicenda ma a quale prezzo?
Privando un cittadino di diritti costituzionali primari?
Se l’esito ultimo di questa pantomima dovesse essere questo, non potremmo non interrogarci sulla tenuta della convivenza democratica e sulla impossibilità di progettare il nostro futuro.
Perché sia chiaro che la lesione di un diritto costituzionale di un singolo cittadino diviene inevitabilmente un vulnus per tutti noi.
A prescindere dall’evidente ‘ingiustizia’ (perché tanto pare) quello che ci preme ‘urlare a gran voce’, nei modi leciti e consentiti, è la vicinanza all’uomo Marcello Pittella, che comunque non ha bisogno dei nostri riconoscimenti, in quanto le sue qualità umane, amministrative e politiche sono ben note.
Naturalmente, questo significa che QUALSIASI siano le sue decisioni, troverà sempre il nostro supporto”.
Questo dicono il consigliere e segretario regionale, Mario Polese, e i segretari provinciali di Potenza e Matera del Partito democratico, Maura Locantore e Claudio Scarnato:
“Per quanto ci si sforzi in queste ore non si riesce a comprendere fino in fondo la decisione del Tribunale del Riesame di Potenza.
Il giudizio della Suprema Corte sull’operato dello stesso Riesame espresso dagli ermellini poco più di due settimane fa, esigeva a nostro avviso una maggiore serenità di giudizio, scevra da valutazioni di carattere moralistico in assenza di gravi indizi di colpevolezza che giustifichino le esigenze cautelari così come riportano fedelmente le motivazioni della stessa Cassazione.
Oltre alla profonda solidarietà che esprimiamo a Marcello, all’uomo prima che al governatore della Basilicata, siamo convinti che la politica debba rimanere in ogni caso distinta dal potere della magistratura; noi siamo quelli che le sentenze le rispettano sempre, ma in questa vicenda appare incontrovertibile che vi siano quantomeno giudizi che a vari livelli confliggono tra loro.
Ovviamente come Partito democratico proseguiamo il nostro percorso di avvicinamento alle elezioni regionali con la ferma convinzione che solo la politica possa determinare gli opportuni processi decisionali, come ben dimostra il documento approvato nella scorsa assemblea regionale, nell’interesse della comunità lucana.
Ci auguriamo che almeno in una fase delicata come questa il Partito democratico lucano dimostri la propria maturità, coesione e coerenza con i principi etici di un grande partito riformista e garantista.
Per il resto pare anche superfluo dover rispondere a chi evidentemente, pur dinanzi a vicende così lesive delle persone, trova ancora motivi di distinguo che poco hanno a che vedere con l’etica e la morale della buona prassi politica.
È il tempo di recuperare misura, integrità e serietà, senza continuare a guardare solo al proprio ombelico per meri interessi personali”.
Il Senatore del Movimento 5 Stelle, Gianluca Rospi, dichiara invece:
“È assurdo quanto sta accadendo in Basilicata, tutta la Giunta regionale e il Pd protestano contro una decisione presa dalla magistratura in totale autonomia. Ennesimo avvilente tentativo di sostituirsi al potere giudiziario.
Da Platone ad Aristotele, da Locke sino ad arrivare al pensiero di Charles Luis de Secondat, barone di Montesquieu, tutti i grandi pensatori della storia hanno teorizzato il principio di separazione dei poteri, in modo tale che ognuno possa controllare l’altro in maniera capillare, allontanando la tirannia.
Principio che i nostri padri costituenti hanno inserito anche nella nostra Costituzione repubblicana, che definisce la magistratura ‘autonoma e indipendente da ogni altro potere’ (art.104).
L’art.101 a sua volta afferma che i giudici amministrano la giustizia ‘in nome del popolo’ e ‘sono soggetti soltanto alla legge’.
Pertanto né la Presidente facente funzioni Franconi, né gli assessori Cifarelli, Braia, Pietrantuono e Castelgrande, tantomeno gli esponenti del Pd lucano come Polese e Giuzio, devono interferire con le scelte della magistratura.
Dovrebbero invece preoccuparsi gli assessori e gli esponenti del Pd lucano di liberare la Basilicata, piuttosto che tenerla in ostaggio con un governo in prorogratio solo per gli affari correnti.
L’unico gesto utile per la nostra terra sarebbe quello delle loro dimissioni in blocco per consentire al popolo lucano di esprimere un voto democratico.
Bisogna infine fare un plauso alla magistratura lucana che non si piega al potere politico e che svolge il proprio impegno in maniera dirigente e trasparente”.
I consiglieri regionali pentastellati Perrino e Leggieri aggiungono:
“Lo scandalo che ha investito l’estate scorsa la sanità lucana, emerso dall’inchiesta della Procura di Matera, ha messo nero su bianco le storture e lo squallore di pratiche clientelari che qualcuno, forse colto da delirio di onnipotenza, riteneva potesse considerarsi la normalità.
Oggi, come se non bastasse, ci tocca registrare altri tipi di deliri: quelli di una parte della maggioranza consiliare e di altri personaggi politicamente marginali che nella giornata di ieri si sono scagliati in maniera veemente contro le decisioni del Riesame.
Un’operazione becera quella messa in atto dalla corrente maggioritaria del PD lucano.
I cassazionisti dell’ultima ora nostrani e gli esperti garantisti a giorni alterni farebbero meglio a chiedere scusa e ad abbassare i toni.
Queste uscite non fanno altro che confermare la protervia di certa classe politica e l’egoismo che spesso ha caratterizzato le scelte politiche in questa regione.
Non a caso si è optato per indire le votazioni il più tardi possibile, il 26 Maggio.
Nel frattempo, nel mondo reale, l’agonia della nostra regione continua inesorabile, ma a Polese e Giuzio questo non sembra interessare.
Dovrebbero comprendere che la Basilicata non è un’appendice dei loro interessi personali e politici ed imparare a rispettare tutti i livelli dei poteri che contribuiscono a limitare le derive che troppo spesso, purtroppo, siamo costretti a registrare e che mettono in serio pericolo la tenuta della complessa società italiana.
La Corte di Cassazione, evidentemente, in questa fase non può essere considerata come l’entità che tutto può decidere, per cui sarebbe il caso di avere il buonsenso e l’umiltà di attendere che si concludano tutti i passaggi previsti dalla legge, compresi quelli che chiamano in causa i giudici dei tribunali di periferia: dura lex sed lex'”.