Alcune settimane fa la quinta sezione penale della Cassazione affermava l’assenza di “gravi indizi di colpevolezza” a giustificare “esigenze cautelari” a carico di Marcello Pittella (Pd), presidente della Regione Basilicata (oggi sospeso dall’incarico per effetto della legge Severino perché coinvolto nell’indagine della procura di Matera sulla Sanità lucana).
La Cassazione quindi il 26 Novembre scorso ha accolto il ricorso presentato dai difensori dell’indagato contro l’ordinanza con cui il Riesame di Potenza, nello scorso Luglio, confermò la misura cautelare degli arresti domiciliari per Pittella (emessa dal giudice per le indagini preliminari e poi sostituita in Settembre con quella del divieto di dimora a Potenza).
Sempre la Cassazione (con la sentenza depositata lo scorso 11 Dicembre) ha accolto tutti i motivi di ricorso della difesa bocciando le motivazioni del Riesame del capoluogo lucano.
Lo scorso 28 Dicembre il Tribunale del Riesame di Potenza si è pronunciato di nuovo sulla vicenda confermando il divieto di dimora nel capoluogo lucano per Pittella.
Ad oggi il gup di Matera Angelo Onorati ha respinto un ricorso presentato dai legali del presidente della Regione Basilicata per ottenere l’annullamento del divieto di dimora a Potenza.
Il governatore lucano resta quindi ancora sospeso dall’incarico, in conseguenza della Legge Severino.