Si è svolta ieri, a Melfi, nell’ambito del “Percorso sulla memoria”, la manifestazione promossa dal Consiglio regionale della Basilicata in occasione del “Giorno del ricordo”, per rinnovare la memoria della tragedia delle vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
A riflettere su questa pagina buia della storia italiana, gli studenti dell’Istituto “Gasparrini” e dell’Istituto “Righetti” di Melfi che, insieme a rappresentanti delle istituzioni e del mondo della scuola, hanno omaggiato le vittime delle foibe, quelle cavità naturali che esistono nella regione del Carso e che sono diventate la tomba per circa diecimila civili italiani tra il 1943 e il 1945.
Due i lavori presentati dai ragazzi:
- il primo, a cura degli alunni dell’Istituto “Gasparrini”, ha ripercorso la storia di Norma Cossetto, una studentessa istriana che, dopo essere stata catturata e imprigionata dai partigiani slavi, venne lungamente seviziata e violentata, per poi essere uccisa nei pressi della foiba di Villa Surani;
- gli studenti dell’Istituto “Righetti” hanno, poi, focalizzato l’attenzione sulla vicenda di Giuseppe Comand, uno degli ultimi testimoni oculari del recupero delle salme degli italiani infoibati, riportando i suoi dolori, le sue riflessioni e le sue emozioni. Tracce indelebili e dolorose che lo hanno accompagnato per tutta la vita.
Agli interventi, è seguito il video “Foibe, doveroso ricordare”, a cura dell’ufficio stampa del Consiglio regionale che, in apertura dei lavori, ha reso omaggio alle vittime e ha evidenziato le diverse iniziative messe in campo negli ultimi anni dal Consiglio regionale, con l’intento di far memoria, condannare la violenza e promuovere, alla base di ogni agire umano, due dei pilastri del vivere democratico: comprensione e rispetto.
“La violenza ha sempre la stessa faccia. Ricordati di Ricordare” è, invece, il titolo del video proposto dagli studenti del “Gasparrini”, sezione alberghiero, con il quale si sono riproposte diverse immagini delle guerre che ancora oggi angosciano tante comunità in ogni angolo del mondo.
Onorare la memoria è un dovere ed è compito delle istituzioni far sì che queste manifestazioni producano sempre più opportunità di incontro, studio e riflessione.
Di seguito una foto.