C’è un “serio problema di sicurezza per i lavoratori dell‘Asp di Potenza in servizio presso il 118”.
Se ne fa carico la Fials, rilanciando le segnalazioni e le lamentele degli operatori:
“Dopo la riunione del 14 febbraio scorso, che non ha sortito effetti il segretario provinciale ha scritto al direttore generale dell’Asp di Potenza, al direttore sanitario, al servizio di Prevenzione e Protezione, ai rappresentanti per la sicurezza chiedendo di rendere disponibile una consistente documentazione:
- lo stralcio del Documento di Valutazione dei Rischi relativo alla mansione degli operatori del 118, comprendente le valutazioni specifiche per numerosi rischi; l’elenco dei Responsabili e dei registri di controllo dei mezzi di soccorso e delle attrezzature per verificare le condizioni di efficienza dei Presidi;
- l’elenco dei certificati di Idoneità alla Mansione degli Operatori del 118;
- l’elenco dei Dispositivi di Protezione Individuale e dell’abbigliamento da lavoro consegnati agli operatori;
- l’elenco degli addetti alla lotta antincendio sui mezzi di soccorso.
Viste le condizioni atmosferiche particolari e i siti impervi in cui gli operatori del 118 sono costretti a lavorare l’Asp di Potenza dovrebbe valutare la possibilità di dotare i lavoratori di:
- ginocchiere per interventi particolari;
- di stivali oltre alle scarpe antinfortunistiche;
- di abbigliamento idrorepellente, estivo ed invernale, ad alta visibilità;
- di calzari e tute self life monouso per evitare di imbrattare l’ambulanza.
In altre realtà rientrano nella dotazione lampadine portatili, penne frangivetro e forbici multiuso.
Nella Provincia di Matera mancano anche gli aghi da infusione con sistema di sicurezza per ridurre il rischio di punture accidentali.
Chiediamo pure contenitori rigidi per lo smaltimento di aghi e strumenti taglienti e la disponibilità di armadietti a doppio scompartimento pulito/sporco anche nelle postazioni diverse da quelle di appartenenza, data la mobilità degli operatori per esigenze di servizio.
Ci sono anche problemi igienici.
Mancano le procedure per la consegna a fine turno del vestiario utilizzato per il lavaggio e trasporto.
Molte postazioni sul territorio sono sprovviste di adeguati servizi igienici e gli spogliatoi sono senza docce.
Le norme sui carichi manuali non sono rispettate: due persone non possono sollevare carichi superiori ai 50 kg, ma solo alcune equipe sono state dotate di mezzi per spostare i pazienti.
Perciò tutte le postazioni devono essere dotate di tali presidi e delle barelle con sistema di sollevamento elettrico per ridurre i danni a carico della colonna vertebrale e infortuni con invalidità per le continue sollecitazioni subite.
La Fials chiede una puntuale e urgente pianificazione degli interventi da attuare a tutela dei lavoratori e dell’utenza nell’ottica di un’attenta osservanza dalle norme di salute e sicurezza”.