Si è discusso di tecnologie e cambiamenti climatici, di politiche pubbliche e trasferimento della ricerca al mondo produttivo al convegno “Scenari e tecnologie energetiche per la decarbonizzazione dell’economia” che si è svolto questa mattina a Matera, nella Casa Cava.
Ad organizzare l’evento il dipartimento Politiche di sviluppo della Regione Basilicata in collaborazione con Enea, Centro nazionale ricerche, Università degli studi della Basilicata, Ricerca sistema energetico, Gestore servizi energetici e T3 Innovation.
Un’occasione importante in cui i diversi esperti del settore intervenuti si sono confrontati sulle prospettive future del settore, avendo come bussola comune gli obiettivi sul clima e l’energia condivisi a livello europeo che nel 2030 prevedono una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, l’incremento della produzione di energia rinnovabile e un miglioramento dell’efficienza energetica.
Il direttore generale del dipartimento Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Donato Viggiano ha sottolineato:
“In questo scenario, la Basilicata vive una particolare situazione: da un lato è la regione che ha la produzione pro capite di energia rinnovabile più alta del Paese, dall’altro utilizza fonti fossili con il giacimento di petrolio della Val d’Agri e presto anche di Tempa Rossa.
Ma è proprio immaginando il dopo petrolio che la Basilicata, unica in Italia ad averlo fatto, si è dotata di una legge regionale sulla decarbonizzazione”.
Nel corso del dibattito è stata ricordata la necessità di un raccordo tra tecnologie e policy che metta sempre al centro cittadini e imprese.
Il direttore di Gestore servizi energetici, Gennaro Niglio ha aggiunto:
“Tra i settori più delicati su cui incidere maggiormente per contribuire alla decarbonizzazione del pianeta troviamo senza dubbio i trasporti.
La Basilicata ha un bilancio positivo. Noi come CSE ogni 2 anni facciamo facciamo un monitoraggio e lo pubblichiamo.
Siamo in continuo contatto con le Regioni e le monitoriamo.
In Basilicata la policy 32 dell’Ottobre 2018 è un modello perchè ha come esempio la Carbon free.
Rientra nella nostra missione essere testimoni di ciò che di buono vien fatto”.
Il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso, si è soffermato sull’esigenza di accompagnare e sostenere le imprese per renderle più competitive sui mercati internazionali rimarcando che:
“La Regione Basilicata sta facendo tanto, a partire dai cluster, ma le nostre imprese devono essere in grado, sui temi della ricerca e dell’innovazione, di creare sinergie con gli enti di ricerca e l’università.
Dobbiamo produrre innovazione tecnologica, innovazione di processo e innovazione culturale.
Stiamo attraversando l’era della quarta rivoluzione industriale quindi ci vuole innovazione.
Le rinnovabili vanno sostenute, non contrastate.
Questo è un momento di transizione, ormai sono 60 le aziende che fanno parte del Cluster tutte con un fine comune che sarà raggiunto solo se si andrà nella stessa direzione per il bene dell’economia del territorio.
Ci deve essere anche un’innovazione culturaleBisogna accompagnare giovani e imprese verso l’innovazione per la crescita delle energie rinnovabili”.
Il componente della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo economico, Marcello Capra, si è soffermato sul Piano nazionale energia e clima, inoltrato nelle scorse settimane alla Commissione europea.
Tra gli obiettivi del documento che entro il 2019 giungerà alla versione definitiva: accelerare il percorso di decarbonizzazione, promuovere l’autoconsumo, l’efficienza energetica in tutti i settori e l’elettrificazione dei consumi, in modo particolare in ambito civile e nei trasporti, accompagnando l’evoluzione del sistema energetico con attività di ricerca e innovazione.
Capra ha suggerito che:
“Bisogna puntare sulla digitalizzazione del settore delle energie e il coinvolgimento diretto ai consumatori finali come ad esempio: smart city, smart grid ecc.
Bisogna sviluppare l’attività di ricerca, innovazione e vedere il 2030 come una tappa di passaggio.
Infine bisogna migliorare la partecipazione degli enti di ricerca”.
A parlare degli ambiti in cui l’Enea è impegnata sul versante della ricerca sulle fonti rinnovabili, Agostino Iacobazzi, il quale ha sottolineato il ruolo centrale del Centro di Trisaia nel campo delle bioenergie.
L’esperto Enea ha parlato anche di fotovoltaico, solare termodinamico e degli studi in corso legati agli impianti per la produzione di energia attraverso il moto ondoso.
Interessanti anche gli interventi di:
- R. Ambrogi, dell’RSE che ha affrontato il tema “Tecnologie per la flessibilità delle reti”;
- V. Antonucci, del CNR che ha affrontato il tema “Tecnologie per l’accumulo”;
- N. Cardinale dell’Unibas che ha affrontato il tema “Tecnologia per l’efficienza energetica”.
Il referente di Ricerca sistema energetico, Romano Ambrogio, ha spiegato le peculiarità delle tecnologie per la flessibilità delle reti elettriche, mentre Vincenzo Antonucci del Centro nazionale ricerche ha evidenziato il ruolo delle tecnologie di accumulo chimiche ed elettrochimiche dell’energia.
Le conclusioni sono state affidate all’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Roberto Cifarelli.
Abbiamo intervistato l’assessore Cifarelli che alla nostra Redazione ha spiegato il fulcro dell’incontro:
“Questo convegno lo abbiamo realizzato insieme al Dipartimento per fare un po la sintesi di tutto ciò che abbiamo fatto in questi anni.
Siamo a fine legislatura e ci interessa dire che abbiamo fatto un percorso virtuoso che necessariamente dovrà andare avanti.
Voglio anche ringraziare chi ha collaborato con me in questi ultimi 18 mesi di esperienza al Dipartimento Politiche di Sviluppo.
Noi in Basilicata abbiamo da un lato i più grandi giacimenti petroliferi sulla terraferma d’Europa, dall’altro lato siamo la regione che produce più energia rinnovabile in Italia, quindi abbiamo quasi superato il fabbisogno energetico dell’intera Basilicata.
Vogliamo guardare avanti, guardare oltre la fase del petrolio, del fossile e vogliamo guardare appunto alla decarbonizzazione.
Non è un caso che abbiamo approvato una legge regionale, che abbiamo finanziato interventi per il risparmio energetico, sul contenimento energetico alle imprese in particolare recuperando circa 14mila tonnellate equivalenti vale a dire l’8% circa dei consumi delle abitazioni dei lucani.
Adesso vogliamo andare oltre facendo rete con le imprese, il cluster energia mettendo insieme le imprese con il mondo della ricerca per individuare insieme traiettorie di sviluppo possibili che poi dovremo sostenere dal punto di vista economico con la prossima programmazione europea”.
Abbiamo chiesto all’assessore Cifarelli se in questi progetti c’è la possibilità che si creino posti di lavoro per i disoccupati lucani, ecco cosa ha risposto:
“Noi abbiamo un’ansia che è quella di consentire ai nostri ragazzi di restare in Basilicata.
Vogliamo frenare la fuga dei cervelli e sono convinto che dobbiamo lavorare in questa direzione: si possano creare dei posti di lavoro in quest’ambito proprio attraverso il cluster e quindi mettendo insieme imprese e centri di ricerca.
Noi possiamo diventare un modello al quale si potranno ispirare anche altre regioni e dobbiamo necessariamente guardare al dopo “petrolio” visto che i giacimenti petroliferi a un certo punto finiranno.
L’occupazione che oggi le estrazioni hanno creato (in maniera diretta e indiretta) dovrà necessariamente essere sostituita da altro.
Lavorare sulle energie alternative credo sia fondamentale non solo per il benessere del pianeta ma anche per quello dei nostri ragazzi”.
Di seguito alcune foto dell’incontro di oggi.