L’eccellenza dei prodotti tipici della Basilicata è ormai famosa in tutto il mondo.
In più occasioni vi abbiamo parlato di prodotti lucani che hanno vinto premi internazionali come:
- il caciocavallo dell’azienda agricola e zootecnica “Posticchia Sabelli” di Lavello, tra i migliori 10 formaggi al mondo;
- i prodotti da forno realizzati da “Telesca Mastri Fornai” di Atella, denominato il miglior panificio d’Italia;
- il rosato migliore d’Italia, prodotto dall’azienda vitivinicola di Rionero (PZ) “Cantine del Notaio”;
- l’olio extravergine d’oliva del “Frantoio Biscione” di Cancellara (PZ);
che insieme ad altre aziende portano alto il nome della nostra terra.
Proprio sulla scia di tale primato è sbarcato a Roma il progetto “Io sono lucano” realizzato e promosso dalla Coldiretti di Basilicata per distinguere e promuovere sul mercato alimentare le produzioni agricole locali.
L’iniziativa, infatti, è stata presentata dalla delegazione della Coldiretti di Basilicata al presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini, accompagnato dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, nel corso di un incontro a Palazzo Rospigliosi a Roma.
E’ stata l’occasione, per il presidente della federazione lucana, Antonio Pessolani, per illustrare il grande progetto a cui hanno aderito ben 978 imprese agricole e agroalimentari della Basilicata.
Pessolani ha sottolineato:
“Si tratta di un marchio collettivo destinato a contraddistinguere i prodotti agroalimentari provenienti dalle cinque filiere proposte al bando sottomisura 16.0 del Piano di sviluppo regionale (Psr) di Basilicata per complessivi 40 milioni di euro.
La Coldiretti, per garantire il corretto uso del marchio ai licenziatari, ha previsto la sottoscrizione del Regolamento d’uso del Marchio (registrato al Ministero per lo sviluppo economico), l’approvazione del Disciplinare tecnico di filiera (Dtf), documentazione per garantire la rintracciabilità ed i requisiti di idoneità agricola, origine e controllo del prodotto a marchio ‘Io sono lucano’, a partire dalle imprese agricole fino alla consegna del prodotto confezionato presso i distributori.
La portata dell’iniziativa consente di valorizzare, con un marchio identitario, produzioni tipiche, contrassegnate da certificazioni di qualità come le Dop e similari.
Al presidente Prandini abbiamo strappato anche l’impegno di venire a brevissimo in Basilicata per visitare i nostri territori e le nostre produzioni agroalimentari.
Inoltre, gli abbiamo chiesto di organizzare la finale nazionale del premio a Matera, che quest’anno vive un anno straordinario”.
La trasferta romana dei dirigenti regionali e provinciali di Coldiretti Basilicata è stata, quindi, anche l’occasione per pianificare una serie di iniziative che Coldiretti avvierà nel 2019 in Basilicata in occasione dell’evento che vede Matera Capitale europea della Cultura, a cominciare dalla creazione di un “villaggio contadino delle produzioni lucane” proprio nella Città dei Sassi, oltre che di un mercato stanziale di Campagna Amica.
A Roma si è parlato anche del concorso nazionale Oscar Green di Coldiretti che da anni punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura.