Tra il 22 e il 23 Marzo del 1528 nella Città federiciana si verificò un terribile assedio, noto anche come “Pasqua di Sangue” o Sacco di Melfi.
Durante l’accaduto, l’esercito francese, al comando di Odet de Foix, Maresciallo di Francia, assaltò la città.
È proprio nel corso di questa parentesi storica che nasce la leggenda dell’eroe melfitano Ronca Battista.
Si narra che il boscaiolo Giovan Battista Cerone, detto Ronca Battista, intento a far legna nel bosco in una giornata d’inverno, incontrò una vecchietta che ne raccoglieva a sua volta, per scambiarla con un fornaio e ottenere del pane.
Battista, impietosito, le diede il suo mantello affinché si proteggesse dal freddo e un pezzo di pane per lenire la sua fame.
La donna, commossa dal suo gesto, gli diede un bacio sulla fronte e conferì un tocco magico alla sua roncola.
Si narra poi che Ronca Battista, durante il sacco dei francesi di Lautrec, attese in una strada stretta del centro cittadino l’arrivo degli invasori e con la propria roncola affrontò da solo i soldati francesi introdottisi in città per saccheggiare e trucidare la popolazione.
Nonostante la superiorità dei nemici, si batté valorosamente fino alla morte, resistendo con incredibile tenacia e riuscendo da solo a fare fuori molti soldati francesi.
Per vendicarsi dell’affronto, gli invasori uccisero gran parte della popolazione melfitana, compresi donne, anziani e bambini.
Melfi, per omaggiare il coraggio di Giovan Battista Cerone, ha inteso dedicargli una delle strade principali del centro storico, denominata proprio “Via Ronca Battista”.