Vito Bardi, candidato per il centrodestra, è il nuovo governatore della Basilicata.
L’hanno deciso i lucani che, fino alle 23:00 dello scorso 24 Marzo, si sono recati alle urne in occasione delle elezioni regionali 2019.
Questo è quanto dichiara il Deputato Gianluca Rospi del M5S:
“Il MoVimento 5 Stelle si conferma in Basilicata la Prima forza Politica, portando in consiglio regionale 3 candidati, uno in più rispetto al passato.
Nella città di Matera, Melfi e Venosa abbiamo raggiunto un risultato del 30%, appena pochi punti percentuali sotto la coalizione di Centro Destra.
Un dato molto importante per pianificare la futura politica Regionale.
Lavoreremo come abbiamo fatto nel passato dall’opposizione per cercare portare le nostre idee di Basilicata in Consiglio Regionale ed evitare che il Centro Destra attui politiche sul petrolio dannose per la salute dei cittadini.
Un ringraziamento va a cittadini Lucani che hanno permesso al M5S di raggiungere il traguardo di primo partito”.
Il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, augura buon lavoro al nuovo presidente della Regione, Vito Bardi, e assicura la leale e responsabile collaborazione della Cisl sui temi della crescita, del lavoro e del welfare:
“Con poco più del 40 per cento dei voti il centrodestra è maggioranza politica ma non è maggioranza assoluta nella società lucana.
Questo impone alla nuova classe dirigente che si appresta a governare la regione senso della misura e apertura al dialogo nei confronti dei corpi sociali intermedi che rappresentano le istanze, gli interessi e le aspettative di una larga fascia della società lucana su temi chiave come il lavoro, lo sviluppo, l’ambiente e la qualità della vita.
La Cisl non farà mancare, come non ha fatto mancare nelle passate legislature, il proprio contributo per affrontare le tre grandi emergenze sociali che mettono a repentaglio l’esistenza stessa della Basilicata: lo spopolamento che impoverisce le aree interne; l’invecchiamento della popolazione che mette sotto stress il sistema socio-assistenziale; l’emigrazione giovanile che sottrae capitale umano qualificato allo sviluppo.
Sono questioni che vanno affrontate coinvolgendo le forze vive della società lucana e rinunciando alla pretesa dell’autosufficienza della politica.
L’auspicio è che si possa aprire una proficua stagione di confronto partendo dalle proposte presentate in campagna elettorale da Cgil, Cisl e Uil su crescita, sviluppo e occupazione, con un’attenzione particolare al futuro dei giovani, vera risorsa su cui fondare il riscatto economico, sociale e civile della nostra regione”.
Ecco cosa afferma il senatore Gaetano Quagliariello, presidente nazionale di ‘Idea’, a commento delle elezioni regionali in Basilicata.
“Una vittoria storica nell’unica Regione del Mezzogiorno che non aveva mai ‘cambiato verso’, una conferma che c’è tanta voglia di centrodestra, un risultato significativo per la lista di ‘Idea’ che ha contribuito alla vittoria del generale Vito Bardi e parteciperà alla costruzione di una nuova Basilicata.
Con la propria lista, nonostante un quadro politico fortemente polarizzato, ‘Idea’ ha superato il 4 per cento.
Un risultato molto importante, che premia le buone idee, la qualità delle persone e il radicamento sul territorio.
Un grazie va ai candidati, che hanno dato il massimo con freschezza ed entusiasmo, e un ringraziamento particolare a Nicola Benedetto, una persona capace e generosa, che ha dimostrato amore per la sua terra, visione politica e gioco di squadra.
Il grande lavoro compiuto è stato riconosciuto dagli elettori: ‘Idea’ crede di aver conquistato il biglietto di invito alla grande festa che il generale Bardi ha annunciato di voler organizzare e, soprattutto, saprà essere all’altezza della fiducia conquistata”.
Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, afferma:
“Il voto in Basilicata ci consegna diverse conferme e una notizia.
Il centrodestra a trazione leghista vince ancora.
La riedizione di un centrosinistra balbettante e in continuità con le stagioni precedenti, dimostra di non essere competitivo e il Movimento 5 Stelle continua nella sua fragorosa discesa.
Fin qui le conferme di un trend facilmente prevedibile.
La notizia è che la sinistra politica e sociale – a cui va il nostro ringraziamento per l’impegno da Valerio Tramutoli a tutti i candidati e le candidate di Basilicata Possibile – che mette al centro una proposta radicale e comprensibile capace di tenere assieme giustizia sociale e centralità della questione ecologica, è viva e vegeta”.
La Consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi:
“A Donatella Merra, unica donna eletta nel Consiglio regionale, formulo i miei più vivi complimenti e gli auguri di buon lavoro, nel contempo esprimo il mio rammarico perché su 113 candidate c’è stata una sola eletta.
Come avevo già preconizzato e dichiarato all’esito dell’entrata in vigore della neo legge elettorale regionale, la novità della doppia preferenza di genere introdotta dal nuovo sistema elettorale non è bastata da sola ad assicurare un’equilibrata presenza di donne in Consiglio Regionale.
Avevo invitato, infatti, i partiti e i movimenti politici a fare propria questa norma impegnandosi a sostenere lealmente e concretamente le donne nel corso della campagna elettorale, agevolando il voto con la doppia preferenza di genere.
Di contro, si è assistito, spesso al voto c.d. secco e di genere maschile, evidente segno che la norma in commento, lungi dall’essere stata interiorizzata e compresa come una battaglia per la cultura paritaria, è stata letta come ennesimo step burocratico.
L’auspicio è che la sensibilità del presidente Bardi, sottoscrittore del Manifesto per le donne (documento per la parità e le pari opportunità redatto di concerto tra la Consigliera di parità e la Crpo) si esprima in termini di valorizzazione delle stesse nella formazione dell’esecutivo.
Infatti, se pur vero che non esiste un tale obbligo nella legge regionale, è la Costituzione, attraverso gli artt. 3 e 51, ad imporre la rappresentanza di genere in ogni consesso istituzionale.
La cultura di genere afferma il principio che l’equilibrio tra i sessi presenti in un consesso possa essere il vero valore aggiunto in grado di innescare crescita economica, sociale e virtuosismi nell’ottica di genere.
Al Presidente Bardi va l’augurio di buon lavoro e l’assicurazione della massima collaborazione dell’Ufficio che rappresento”.
Giuseppe Brescia, ex Parlamentare e già Sindaco di Melfi, dice:
“È il ripetersi di errori già commessi un anno fa alle elezioni politiche. Si è perseverato, nel PD lucano, nella logica della conservazione dell’esistente e di se stessi, ieri come oggi.
Volutamente non sono stati ascoltati i tanti inviti provenienti da chi scrive e da tantissimi amici e compagni disinteressati e di lunga data, tendenti a favorire, ed in tempo utile, l’unità e la convergenza del centrosinistra.
Cinicamente si è aspettato l’ultimo giorno utile per chiedere ad una persona perbene, qual è Carlo Trerotola, di salvare il salvabile. Questi, benché sottoposto ad ignobili violenze politiche da parte della peggiore destra italiana, generosamente ha dato una mano, ma è stato insufficiente. Il danno era stato già consumato.
Si è distrutto un patrimonio politico avviato 25 anni fa da personalità di grande spessore politico del centrosinistra, a partire da un artefice fondamentale quale è stato Antonio Luongo, abile e paziente tessitore di progetti, programmi e alleanze politiche.
Una visione, quella, di grande respiro, che ha prodotto risultati tangibili rispetto alla gestione dello sfruttamento del petrolio e delle risorse idriche o alla difesa del territorio dalle scelte di Berlusconi di far diventare la Basilicata pattumiera nucleare. Quel pericolo incombe ancora.
Oggi, invece, sono prevalse inutili prove di forza (‘abbiamo 10 liste pronte, la maggioranza del PD e del centrosinistra è con noi, si vuole fare la guerra alle persone…’), ipocrisie di chi ha taciuto, arroccamenti a sinistra, transumanze politiche da sinistra a destra e viceversa. Il tutto secondo piani che a me sembrano prestabiliti nel passato e dimostratosi fallimentari.
Sono stati eletti gli uscenti, magari raggiungendo il massimo delle preferenze. Complimenti ai riconfermati consiglieri regionali, ma è una magra consolazione.
Il dato politico di fondo è che si sono buttati alle ortiche 25 anni di centrosinistra in Basilicata, con molte luci e poche ombre, permettendo la vittoria del centrodestra a trazione leghista (6 consiglieri su 12 della maggioranza). Una responsabilità pesante, dentro e fuori dal PD.
Ora, con umiltà, dobbiamo ricominciare, riconoscere gli errori commessi (solo gli stolti possono pensare che tutto deve proseguire come prima; lo stesso Renzi, dimostrando sensibilità politica, dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo si è dimesso) ed avviare anche nella nostra regione un nuovo processo di rigenerazione del PD, in linea con lo sforzo che si sta facendo a livello nazionale.
Nel frattempo auguro buon lavoro a chi è stato eletto, nell’interesse della Basilicata e delle nostre comunità.
Spetterà a chi ha vinto le elezioni dimostrare di aver meritato la fiducia dei cittadini e alle opposizioni di difendere la nostra regione, anche da un sistema in atto, tutto leghista, di realizzare quella ‘autonomia differenziata’ delle regioni forti del nord a discapito dell’intero Mezzogiorno”.