Il ciclo di incontri, tavole rotonde, proiezioni, conferenze e convegni tracciato dal Comitato per le celebrazioni di Francesco Saverio Nitti è iniziato da Melfi, sua città natale (Melfi 1868 – Roma 1953).
Una delle tappe atte a riattivare il ricordo dell’illustre personalità melfitana è Napoli, dove ieri, Venerdì 5 Aprile, presso l’Aula Magna dell’Università Federico II, si è svolto il convegno sul tema “Francesco Saverio Nitti nella cultura liberale e democratica del Novecento”, nel quadro delle celebrazioni per il centenario del Governo Nitti (1919-1920).
A introdurre l’evento, il Magnifico rettore dello storico ateneo napoletano (in cui dal 1899 Nitti fu professore ordinario di Scienze delle Finanze) Gaetano Manfredi e a svolgere la prolusione il presidente del Comitato per le celebrazioni, Giuliano Amato, giudice della Corte Costituzionale e, come Nitti, per due mandati presidente del Consiglio, Ministro del Tesoro e dell’Interno.
Nella sessione di apertura è intervenuta anche la rettrice dell’Università della Basilicata Aurelia Sole, vice-presidente della Fondazione Nitti, per portare il saluto della stessa Fondazione che ha promosso il programma delle celebrazioni patrocinato da Camera dei Deputati e Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Intervenuti, inoltre, il presidente eletto della Regione Basilicata Vito Bardi e l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Gaetano Daniele.
Sotto la coordinazione di Stefano Rolando, presidente della Fondazione Nitti, nel corso del primo panel di discussione a tema “Sud-Nord, sguardo storico, criticità del presente”, hanno relazionato:
- il presidente di Ermeneia (e già direttore del Censis) Nadio Delai;
- il presidente di Svimez Adriano Giannola;
- il presidente del comitato scientifico della Fondazione Nitti e ordinario all’Università di Napoli “L’Orientale”, Luigi Mascilli Migliorini;
- il direttore generale della Fondazione Matera 2019, Paolo Verri.
I commenti conclusivi sono stati affidati a Giuliano Amato e Gaetano Manfredi.
Nel pomeriggio si sono svolti due eventi:
- la discussione sul tema “Nitti e la cultura liberale”, svolta da Maurizio Griffo, professore all’Università Federico II, Luigi Mascilli Migliorini e Giovanni Vetritto, dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e studioso della cultura liberale;
- la proiezione del film di Rai Storia “Francesco Saverio Nitti, l’ottimismo dell’agire”, con testimonianze di studiosi e famigliari, introdotta dall’autrice Simona Fasulo e da Patrizia Nitti, nipote di Francesco Saverio Nitti.
Oggi, Sabato 6 Aprile, si apre la terza tavola rotonda sul tema “Dal Meridione all’Atlantico”, introdotta da Luigi Musella, professore all’Università Federico II, con i contributi di Federico Attal (della Universitè Politechnique di Parigi), Amedeo Lepore (dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”) e di Michele Cento (dell’Università di Bologna).
Le conclusioni del Convegno, nella parte finale della mattinata, saranno tratte dal presidente della Società italiana per lo studio della Storia Contemporanea (SISSCO), Fulvio Cammarano, professore di Storia Contemporanea all’Università di Bologna.
Nel comunicare il programma dell’evento, il Rettore prof. Gaetano Manfredi ha dichiarato:
“Per Napoli e la Federico II ricordare la figura di Nitti, in particolare con la prolusione del presidente Amato, è motivo di orgoglio e di memoria viva di un meridionalismo moderno e profetico legato ad un periodo progettuale e drammatico dell’Italia del ‘900 che motiva il senso degli approfondimenti con sguardo alla storia e all’evoluzione fino a oggi della vicenda italiana ed europea”.
Il presidente della Fondazione Nitti, prof. Stefano Rolando, ha ringraziato il Rettore:
“per la sensibilità nell’accogliere a Napoli il programma che ha voluto partire dalle radici stesse culturali, scientifiche e civili della figura di Nitti e poi misurarsi con i luoghi e i temi di una complessa vita, tra cui la vicenda politico-istituzionale a Roma e quella legata ai destini dell’Europa, della pace e dell’antifascismo a Parigi”.
La grandezza Melfi si mantiene viva anche grazie a Francesco Saverio Nitti, uno dei suoi rappresentanti più illustri.