Rinvenuto il 3 Aprile alle ore 08:10 circa, presso la 4^ Sezione a circuito “Alta Sicurezza” della Casa Circondariale di Melfi
(PZ), in una cella occupata da un detenuto Italiano di origine pugliesi, ventiseienne, l’ennesimo micro telefonino cellulare,
perfettamente funzionante e completo di carta micro-sim occultato all’interno di una bomboletta del fornellino in uso ai detenuti.
A dare la notizia è Leo Beneduci Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia
Penitenziaria):
“constatiamo che le carceri con il ritrovamento di “grappoli” di cellulari, si trasformerebbero, senza l’incessante lavoro di controllo della Polizia Penitenziaria, in luoghi con “postazioni telefoniche pubbliche” ovviamente illecite, che rappresenterebbero uno smacco alle regole primarie di una sicura detenzione, quella di impedire una comunicazione indiscriminata con l’esterno.
Qualcuno risparmi il buonismo derivante dal fatto che l’utenza userebbe il telefonino solo per le ulteriori comunicazioni con le persone care”.
Prosegue Beneduci:
“per l’ennesima volta gli Agenti della Polizia Penitenziaria hanno fatto il proprio dovere dimostrando ancora una volta competenza e professionalità nell’interesse della sicurezza di tutta la collettività.
Si tratta di una brillante operazione della Polizia Penitenziaria”.
Ancora una volta la professionalità del Corpo si manifesta al fine di reprimere la delinquenza nonostante la gravissima carenza uomini e mezzi.