La Cgil, Cisl, Uil hanno organizzato a Matera il 6 e 7 Maggio, presso l’Auditorium Serra Cava del Sole, due giornate dedicate a “La nostra Europa, la cultura, il lavoro. La cultura del lavoro“.
Il 6 Maggio alla Tavola Rotonda è intervenuto il Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggeri (a cui è stato affidato l’introduzione dei lavori) e il Segretario Generale CGIL, Maurizio Landini.
Hanno moderato l’incontro, il Presidente dell’Ordine dei giornalisti Basilicata, Mimmo Sammartino, e l’editorialista de “la Repubblica”, Sergio Rizzo.
Sono intervenuti Salvatore Adduce, Presidente della Fondazione Matera 2019, la ricercatrice dell’Università del Salento, Francesca Imperiale, e Massimo Bonelli, Amministratore Delegato ICompany.
La mattinata del 7 Maggio ha dato inizio ai lavori, a partire dalle 9:30, il Segretario Generale UIL, Carmelo Barbagallo.
A seguire una Lectio Magistralis di Romano Prodi sul tema dell’Europa.
Questo il resoconto della Cisl sull’intervento di Prodi:
“Una giornata finale, quella di oggi, che ha visto il suo momento centrale nell’intervento molto applaudito (una vera e propria standin ovation) di Romano Prodi che ha richiamato l’urgenza di costruire una Europa unita politicamente di fronte alla presenza massiccia della Cina nell’economia e nella finanza.
‘L’Italia non è stata mai leader ma è sempre stata il collante dell’Ue, ora abbiamo un governo che litiga con tutti, pensa che Cina e Usa non esistano, pone dei ponti senza vedere se di là c’è una sponda'”.
L’ex presidente del consiglio ha sottolineato:
“Non sono mai stato nazionalista, ma abbiamo perso questo ruolo importantissimo anche se non trainante e il problema è gravissimo”.
Poi l’appello anche per l’unità sindacale:
“Serve tanto.
Non voglio entrare nella vostra discussione, ma il Paese ha bisogno di avere un punto di riferimento.
L’indebolimento dei corpi intermedi fa emergere i sovranismi.
C’è da fare tantissimo, anzi di più, perché il divario nord – sud è aumentato.
Comunque mi ha fatto molto piacere vedere come Matera sia diventata un punto di attrazione, ci sono tantissime cose belle, per il turista è un’esperienza bellissima”.
Il tema delle infrastrutture è stato centrale nell’intervento conclusivo di Annamaria Furlan:
“Il Governo tiene inutilmente bloccate le infrastrutture già finanziate e con esse centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Si riporta l’Italia nella palude degli appalti scarsamente trasparenti e fondati sul massimo ribasso, mentre si continua ad ammalarsi e morire di lavoro sempre di più proprio a causa delle troppe opacità e di una competizione da costi insostenibile.
Si aumenta la spesa corrente gonfiando deficit e debito senza un progetto e una visione di futuro, senza effettuare i necessari investimenti per la crescita e l’innovazione, per la cultura, per il sostegno all’occupazione, ai redditi da lavoro, da pensione e ai consumi.
Non sarà un anno bellissimo perché in autunno, proprio per questa politica economica poco avveduta, ci aspetta un muro da valicare sempre più alto.
Questa politica del Governo brucia futuro per l’Italia e non può essere certo un modello per l’Europa”.
Per la Furlan:
“Il nostro futuro è in Europa e per l’Europa.
È l’Europa dei popoli alla quale guardiamo, ma per non disperdere le nostre tradizioni di accoglienza e d’integrazione è fondamentale dare risposte a chi da anni vede erodere la qualità della propria condizione di vita, a chi sente messa in discussione la propria sicurezza, a chi pensa che l’esistenza dei propri figli sarà peggiore della sua.
Senza le giuste risposte a tutto questo, i veleni del nazionalismo e del sovranismo si diffonderanno più facilmente, perché troveranno un terreno reso fertile dal disagio sociale, dall’ansia per il futuro, dalla paura che genera frustrazione e rabbia”.
Infine una risposta a Landini e Bargaballo sull’unità sindacale:
“Facciamo unità e parliamo di unità, ma prima di parlare del dove e del come e delle regole, dobbiamo discutere del perché e per chi “.
La leader della Cisl, Furlan, ha rilanciato il tema del Mezzogiorno:
“indispensabile per creare lavoro e fare dell’Italia un paese competitivo sui mercati internazionali.
Abbiamo scelto Matera per due motivi , il primo per ricordare al Governo di porre attenzione su quel capitolo che nella legge finanziaria e nel Def appare residuale come ripartire e realizzare davvero crescita, sviluppo e lavoro nel Sud.
E poi perché il tema della cultura, della conoscenza, del sapere è assolutamente importante per il futuro dell’Italia e dell’Europa.
Per questo abbiamo scelto la capitale della cultura europea perché’ il tema dell’Europa e’ fondamentale per il futuro del nostro paese.
Siamo di fronte a una guerra commerciale tra Usa e Cina ed e’ evidente che ogni singolo Paese sarebbe un vaso di coccio tra due grandi vasi di ferro.
L’Europa deve essere un soggetto di rappresentanza della politica economica e della politica internazionale per rendere forte ogni Paese e la stessa Europa.
Non avere l’Europa sarebbe un disastro economico e sociale per ogni Paese europeo e per il nostro Paese un po’ più degli altri”.
Ha affrontato infine il tema del salario minimo:
“Noi chiediamo che siano i contratti nazionali di lavoro a definire i minimi salariali (in merito ai 9 euro orari lordi indicati nel disegno di legge).
Rispetto all’impostazione iniziale sono stati fatti dei passi avanti e questo è un buon segno.
Il confronto va avanti.
Leggeremo con attenzione le proposte sul tavolo.
Per noi è importantissimo che i minimi tabellari definiti attraverso i contratti nazionali diventino il riferimento per tutti i lavoratori e per tutte le lavoratrici.
Questo è il principio che noi vogliamo portare a casa.
Serve un riferimento alla contrattazione e per ogni lavoratore e lavoratrice individuare il contratto di riferimento.
Perché il salario non è soltanto la paga oraria.
I 9 euro sono un metro molto distante dalla stragrande maggioranza delle realtà nazionali.
Dobbiamo superare questa discussione: ogni lavoratore e lavoratrice deve avere il suo contratto di riferimento che fissa i minimi tabellari”.