Amore, rispetto e solidarietà.
Queste alcune delle caratteristiche che rispecchiano a pieno la famiglia, colonna portante della nostra società, dalla quale si iniziano a costruire i rapporti sociali e si definiscono i valori più importanti.
Come cita lo scrittore peruviano Sergio Bambarén:
“Chiunque ad un certo punto della vita mette su casa.
La parte difficile è costruire una casa del cuore.
Un posto non soltanto per dormire, ma anche per sognare.
Un posto dove crescere una famiglia con amore, un posto non per trovare riparo dal freddo ma un angolino tutto nostro da cui ammirare il cambiamento delle stagioni;
un posto non semplicemente dove far passare il tempo, ma dove provare gioia per il resto della vita”.
E’ da queste prerogative che a Matera un gruppo di giovani ha deciso di gestisce la Comunità familiare socio-educativa per minori “La Tenda di Abram”, la quale si prefigge di strutturare uno spazio terapeutico globale.
Il progetto infatti nasce dalla volontà degli Assistenti Sociali Cosimo Damiano Ambrosecchia (26 anni) e di sua sorella Raffaella Ambrosecchia (28 anni); dell’O.S.S. Rosa Festa (31 anni) e dell’Educatrice Professionale Valentina Bianco (29 anni).
I quattro giovani soci, dopo un periodo di esperienza nel campo della protezione e tutela minorile, hanno deciso di investire il loro capitale personale e umano in un progetto che li riguardasse in prima persona.
Cosimo Damiano Ambrosecchia ha spiegato:
“Il nostro è un progetto ponte tra la famiglia e il minore, in cui proponiamo la riparazione della fragilità e delle conflittualità familiari, con lo scopo di facilitare il processo di dimissioni con risultati positivi e poter assicurare al minore l’inserimento in un nucleo familiare socialmente adeguato.
Tale lavoro avviene attraverso un processo di assestament professionale”.
Ha poi specificato alla nostra Redazione:
“Ad Agosto 2018 abbiamo inoltrato la domanda per il Bando “Resto al Sud”, l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività nelle regioni del Mezzogiorno.
Ad Ottobre abbiamo ricevuto notizia di esito positivo così ci siamo mobilitati per costituire la Cooperativa Sociale “SOCIAL WORK 2.0”.
Poi c’è stata l’attivazione del finanziamento, abbiamo recuperato la casa ecc.
Le difficoltà sono state tante, vista anche la nostra giovane età, però da parte nostra c’è sempre stata volontà, pazienza e, soprattutto, tanta voglia di lavorare.
Quello di aprire una Comunità era un sogno comune, al fine di donarci al minore (specialmente se si trova in difficoltà).
Inoltre, siamo la prima Comunità per minori che nasce con il regolamento della Regione Basilicata e, dal mio punto di vista, questo segna una differenza con le precedenti”.
Cosimo ci ha raccontato anche la storia del nome che caratterizza la struttura:
“E’ stata scelta “La Tenda di Abram” perchè la “tenda“, in un certo senso, rievoca la funzione protettiva.
Il bambino (a prescindere se abbia o meno dei problemi) si costruisce simbolicamente questa tenda, ovunque si trovi e in maniera creativa, proprio per un senso di protezione.
Questa è infatti la funzione principale della Comunità.
“Abram” invece lo abbiamo preso dalla Bibbia facendo riferimento alla storia di Abramo il quale, dapprima, si chiamava Abram, poi Dio cambiò il suo nome in Abramo.
Gli ebrei infatti credevano che, cambiando il nome, si andasse a stravolgere la vita di una persona.
I bambini quindi entrano qui in “Abram” ed escono in “Abramo”, poichè noi diamo loro un futuro, nuove prospettive e un senso di vita più ampio”.
Conclude Cosimo:
“Per noi 3 sono i punti fondamentali:
- La riparazione del trauma sociale, affettivo, cognitivo ed educativo del minore al supporto generalizzato alla famiglia d’origine, affidataria o adottiva;
- Reintroduzione del minore nella quotidianità;
- Dove possibile, il ricongiungimento del bambino con la famiglia, altrimenti facilitare il procedimento di adozione”.
Nello specifico, la Tenda di Abram ospita bambini di entrambi i sessi tra i 3 e i 12 anni, fatta salva la possibilità di ospitare fratelli più piccoli anche in fasce di età diverse da quelle indicate, per un massimo di 10 ospiti, con 2 posti dedicati alla pronta accoglienza, attivabili h24, rispondendo all’esigenza di collocamento di emergenza di minori in grave difficoltà.
In tal caso è possibile inserire anche bimbi di età inferiore ai 3 anni.
La comunità accoglie minori temporaneamente allontanati dalle famiglie con provvedimenti giudiziari o amministrativi, per scelta consensuale, con provvedimenti di emergenza, in stato di adottabilità e di affido familiare e minori stranieri non accompagnati.
Varie le attività offerte dalla Comunità:
- Attività di accoglienza;
- Attività quotidiane di assistenza;
- Attività di svago e tempo libero;
- Attività di studio e assistenza scolastica.
Tra i servizi di supporto:
- Servizio sociale professionale privato;
- Assistenza socio- sanitaria;
- Supporto educativo;
- Consulenza psicologica;
- Consulenza neuro-psichiatrica infantile (servizio esternalizzato);
- Spazio neutro;
- Gruppi di aiuto/mutuo aiuto;
- Conference family group;
- Pronto intervento sociale;
- Servizio di affido e adozione.
Tra le altre attività:
- Attività di rieducazione al management familiare;
- Attività di informazione e sensibilizzazione;
- Attività di rete aiuto.
La comunità, come detto, si trova a Matera, in una zona strategica, in quanto ubicata in un’area centrale della città ben collegata ai vari servizi territoriali.
L’ampiezza degli spazi interni permette un uso funzionale degli stessi, e gli ambienti sono stati ideati tenendo in considerazione le varie fasce evolutive dei piccoli ospiti.
È dotata di 10 posti letto più 2 di emergenza.
Gli ambienti sono finemente arredati, adeguati alle fasce educative di riferimento e dotati di altri comfort.
L’edificio, inoltre, è circondato da un cortile privato con giardino.
Complimenti alla professionalità di questi giovani soci che, con impegno, sacrificio e forza di volontà, sono riusciti a realizzare non solo il sogno della vita, ma uno spazio sicuro e accogliente dove poter crescere ed educare una vera e propria famiglia.