Così come nei luoghi simbolo di 25 città e località italiane, da Gorizia a Catania, passando per Via della conciliazione a Roma, anche a Melfi i cittadini si siederanno, in Villa “A. Sibilla”, alla Tavolata italiana senza muri, tutti insieme nella stessa giornata in Italia, il 15 giugno, dalle 12:00 alle 17:00.
L’iniziativa è promossa dal Comune federiciano insieme alla cooperativa “Filocontinuo”, gestore dello Sportello Immigrati, in collaborazione con Caritas, ACLI, CIF, AGESCI e Azione Cattolica di Melfi.
A livello nazionale, è promossa da FOCSIV – Volontari nel mondo, in collaborazione con il Municipio I Centro Storico, d’intesa con MASCI – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, con il Patrocinio dell’ UNCEM – Unione nazionale comuni comunità enti montani e come media partner Avvenire.
La Tavolata italiana senza muri si svolge nella stessa giornata in 26 città e località italiane, con le stesse modalità organizzative, con l’ausilio dei volontari, molti del MASCI e dell’AGESCI, ed un obiettivo comune: quello di far capire che non tutti i cittadini sono dalla parte del razzismo e dell’esclusione, ma, anzi, molti sono a favore del dialogo e della solidarietà con chi ha di meno e con chi cerca lontano dalla sua patria una possibilità di vita migliore.
Tutti, insieme intorno ad un tavolo, in un luogo simbolo, con un gesto altamente simbolico: la condivisione del medesimo cibo.
Ha sottolineato Gianfranco Cattai, Presidente FOCSIV:
“La Tavolata italiana senza muri nasce all’indomani di quella organizzata lo scorso 20 ottobre a Roma in Via della Conciliazione.
Nasce dal bisogno di ritornare a ritrovarsi insieme intorno ad un tavolo per parlarci e per conoscerci l’uno l’altro.
Nasce dalla nostra esperienza come FOCISV a fianco ai tanti poveri e vulnerabili che quotidianamente incontriamo nelle molte periferie del mondo.
Nasce dalla necessità di ricordarci che il nostro Paese è terra di migrazione.
Consapevoli che in ogni angolo del Pianeta vi abitano i figli dei migranti partiti dalle nostre regioni con poche cose e tanta speranza di avere l’opportunità di potersi costruire un futuro dignitoso e possibile.
Noi, oggi, in memoria di questi uomini e queste donne, apriamo i nostri porti, le nostre città, dando rifugio a chi scappa dalla povertà, dalla fame, dai cambiamenti climatici, dalle guerre civili, dai conflitti e dalla paura di non poter garantire ai propri figli un domani sostenibile.
A pochi giorni dalla Giornata Internazionale del Rifugiato, che si ricorda il 20 Giugno, da Roma ed in tante parti di Italia rilanciamo un appello alla fratellanza, alla condivisione, all’accoglienza verso tutti, nessuno escluso”.
La Tavolata italiana senza muri è promossa in Italia da 37 associazioni, Federazioni e ONG nazionali ed internazionali: ACI Azione Cattolica Italiana, ACLI Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, ActionAid, AGESCI Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, AOI Cooperazione e Solidarietà internazionale, Articolo 21, ASCS Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, Cara Italia, Caritas Italiana, Ce.I.S. Onlus – Centro Italiano di Solidarietà don Mario Picchi, Centro Astalli, CeSPI, CIF Centro Italiano Femminile, CINI Coordinamento Italiano NGO Internazionali, Comunità di Sant’Egidio, COREIS Comunità Religiosa Islamica, Emergency, ENGIM Ente Nazionale Giuseppini di Murialdo, FCEI Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Festival Ottobre Africano, Fondazione Migrantes, De La Salle Solidarietà Internazionale ONLUS – Fratelli delle scuole cristiane, Forum Terzo Settore, FUCI Federazione Universitaria Cattolica Italiana, Itercultura INTERSOS, Iscos-Cisl, Legambiente, Libera, Movimento Rinascita Cristiana, Refugees Welcome Italia, Salesiani per il sociale, Slow food, Stranieri in Italia, UCOII Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, UISG Migranti, WWF Italia.
Tutte si sono rese disponibili ad essere promotori della Tavolata italiana senza muri, tutte pronte ad imbandire per la metà di Giugno delle tavolate nei luoghi simbolo delle città e delle località italiane, per condividere con gli altri un pasto frugale e per ribadire che il nostro Paese integra, include, mescola culture, tradizioni, lingue, storie e cibi, nessuno escluso.