Riceviamo e pubblichiamo una nota del cittadino Davide Mecca circa la situazione ferroviaria regionale:
“La Basilicata e il rinnovamento della sua linea ferroviaria restano un miraggio anche nel decreto Sblocca Cantieri.
I progetti in cantiere e quelli da sbloccare ci consegnano ancora una ferrovia di serie B e parlare oggi solo di velocizzazione della tratta Battipaglia-Metaponto è come parlare del sesso degli angeli.
Nella prima versione, successivamente rimossa, tra le grandi opere da completare dello Sblocca Cantieri non figura quasi nulla che interessi il Sud, la Basilicata e la sua rete ferroviaria, mentre resta indicata nella seconda versione modificata, una utopistica Tav, alta velocità tra Napoli e Bari menzionata tra i cantieri già aperti delle ‘grandi opere’, perpetrando così il bluff dell’alta velocità nel Meridione d’Italia, già caro ai Governi Renzi e Gentiloni.
Una menzogna per anni ripetuta da Governi nazionali e regionali che si dissero pronti a far sbarcare l’alta velocità nelle Regioni del Mezzogiorno con la cosiddetta cura del ferro dell’ex ministro Delrio che ha lasciato però il Sud più anemico che mai.
Tutto appare ancora più paradossale perché avviene mentre i lucani riscoprono il gusto, un po’ effimero e po’ vintage, di dividersi tra pro ferrovia e no ferrovia, mentre in Basilicata si continuerà a viaggiare a 60\80 km orari di media e spostarsi da capoluogo a capoluogo in treno o in bus resta un’idea ottimista e in alcuni orari persino ambiziosa.
Sarebbe ingeneroso puntare il dito solo sull’attuale Governo, ma di certo la visione nord centrica dello sviluppo infrastrutturale degli ultimi decenni ha causato un gap irrecuperabile nel sistema ferroviario lucano che non può di certo essere colmato da una Matera-Ferrandina o dalla sola velocizzazione della Battipaglia-Metaponto, peraltro evidentemente lontana dagli attuali progetti del Governo giallo-verde.
Insomma finora ai 20 milioni di meridionali sono state sventolate illusioni, cinque miliardi di euro già del contratto integrativo di sviluppo riguardano unicamente cantieri che dovevano partire nel 2015 e in buona parte opere che già dovevano essere quasi completate.
Oggi le rispolveriamo forse per mero populismo, spacciando ancora per Tav il solo progetto di raddoppio della Napoli-Bari e una misera velocizzazione della ferrovia Adriatica.
Per la linea Battipaglia-Metaponto invece, dorsale sulla quale viaggia il 30% dell’utenza e che è la più remunerativa nella Regione, non c’è progetto alcuno di potenziamento né di velocizzazione.
Insomma continuano a venderci come nuovi sempre gli stessi cantieri mai completati e le stesse ‘grandi opere’ che grandi non sono, mentre i lucani viaggiano spesso ancora con automotrici dell’anteguerra, su un binario unico per il 95% della rete, all’altissima velocità di 60 km orari”.