Ecco quanto dichiarato in una nota da Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata a commento della decisione del governo regionale di stanziare 25 milioni di euro per realizzare 4 impianti di compostaggio entro i prossimi due anni:
“Il finanziamento deciso dalla giunta regionale della Basilicata per l’ammodernamento e l’adeguamento della dotazione impiantistica finalizzata al recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani è un provvedimento opportuno che va nella direzione che Legambiente auspica da tempo.
Noi sosteniamo da anni che la debolezza del sistema lucano di gestione dei rifiuti consiste nella sua incapacità di dotarsi dell’impiantistica necessaria alla gestione di un sistema di raccolta differenziata spinto.
Il corredo impiantistico di cui disponiamo è, infatti, al momento quasi del tutto al servizio della gestione del “tal quale”: discariche, impianti di biostabilizzazione che producono “compost grigio”, impianti per la separazione meccanica dell’indifferenziato, inceneritore.
Per raggiungere i nuovi target di riciclo dettati dalla normativa europea appena approvata servono gli impianti per la valorizzazione dei materiali da raccolta differenziata, a partire appunto da quelli di compostaggio ma anche dagli impianti di digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica, che rappresenta il 40% del quantitativo ottenibile con la raccolta differenziata.
In Basilicata, ad oggi ancora non siamo riusciti a realizzare il primo impianto di compostaggio della frazione umida riveniente dalla raccolta domiciliare, mantenendo il triste primato che ci vede come unica regione d’Italia a non avere in esercizio alcun impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti.
La presenza degli impianti di compostaggio e/o digestori anaerobici è assolutamente necessaria perché consentirà a tutti i Comuni che si sono avviati sulla strada del “porta a porta” di gestire in regione la frazione organica senza essere “costretti” a sopportare i costi del trasporto per raggiungere impianti fuori regione”.
A suggellare il tutto convergono le parole di Valeria Tempone, direttore di Legambiente Basilicata:
“Ben venga allora l’accelerata che la Regione Basilicata sembra voler dare per dotare il territorio degli impianti commisurati alle esigenze delle comunità e alla reale produzione di frazione organica in Regione.
Per perseguire la strategia rifiuti zero in discarica o negli inceneritori serve realizzare impianti di riciclo e riuso.
Non c’è altra soluzione.
Ed è anche un’ottima soluzione perché produce benefici occupazionali ed economici con effetti diretti sulla riduzione dei costi per i cittadini, permette di creare nuove filiere produttive e determina benefici ambientali.
L’economia circolare non è solo un modo per uscire dalle emergenze rifiuti, vuol dire sopratutto creare investimenti, occupazione ed economia sul territorio, ma bisogna avere il coraggio di andare in questa direzione.
Raccolte differenziate di qualità, più impianti per il riciclo e il riuso dei rifiuti urbani e speciali, protagonismo della pubblica amministrazione e delle aziende, e coinvolgimento dei cittadini sono gli ingredienti principali per un’efficace gestione dei rifiuti.
Ci auguriamo che la Basilicata persegua questi obiettivi a partire dai quattro impianti previsti da realizzare nei tempi stabiliti”.