Preoccupazione per lo stato della Diga della Rendina.
“Lettera aperta” della Lega – sezione di Lavello:
“Buongiorno Agricoltori della Coldiretti, è sempre un piacere avere i diretti interessati al ripristino e messa in esercizio della Diga del Rendina e di tutte le altre opere incompiute del Consorzio di Bonifica di Basilicata al proprio fianco, ma in quale veste?
Organizzazione Professionale, Movimento politico o Partito?
Sinceramente ci chiediamo increduli dove eravate nel frattempo quando noi abbiamo iniziato, con il pieno sostegno del Sen. Armando Siri, a pretendere che si riprendessero ad esaminare concretamente tutte le problematiche della Diga in oggetto.
A proposito, secondo il nostro modesto parere, c’è molta confusione e strumentalizzazione intorno alla questione (infatti è solo un pretesto il lieve assestamento dell’asfalto che ha bloccato la messa in esercizio dell’invaso).
Tutti asserivano, in quanto rassegnati, che il nostro progetto fosse utopico e al massimo solo campagna elettorale.
Ricordiamo quindi che a seguito di un incontro a Roma con tutte le parti interessate il 18 Ottobre 2018 presso il Ministero delle Infrastrutture sono stati sbloccati 1.3 milioni di euro, non ancora utilizzati per lo studio richiesto dall’Ufficio Dighe del MIT (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti).
Che Coldiretti abbia fatto un “mea culpa” con la manifestazione del 27 Giugno scorso a Lavello, in quanto è stata sempre presente (con una maggioranza bulgara) con i suoi rappresentanti “eletti” nell’assemblea del nuovo Consorzio di Bonifica di Basilicata e che abbia espresso nella figura dell’Avv. Giuseppe Musacchio l’unico ed indiscusso capo dell’Ente, questo ci fa estremamente piacere.
Un dubbio legittimo comunque ci viene, ma possibile che Coldiretti manifesti contro se stessa?
Continuando, ma Coldiretti che nella precedente legislatura (Giunta Pittella) appoggiava e sosteneva il centro sinistra, dove è stata in questi anni?
È semplicistico adesso chiedere o meglio pretendere di collaborare: sembra quasi che qualcuno voglia salire sul carro dei vincitori (qualora non l’avesse già fatto) con la scusa di rimettere in sesto il comparto agricolo lucano.
Ci meravigliamo anche quando qualcuno, con molta superficialità, parla di sblocco repentino dei fondi, ma dal Dipartimento Infrastrutture della Regione ci giunge notizia che i fondi sono lì giacenti in attesa che la struttura Consortile riesca a farne adeguato uso.
Detto ciò, con il dovuto rispetto per i ruoli, diciamo ai responsabili che non è più tollerabile aspettare per l’affidamento degli studi propedeutici allo sblocco della questione.
La comunità di Lavello non può più attendere, infatti si sversa la risorsa a mare senza la possibilità di invasare generando così ulteriori costi per l’Ente costretto ad acquistare il bene acqua da soggetti terzi, generando così un doppio danno: uno a carico degli agricoltori che vedono limitata la loro operatività e l’altro un danno sicuramente erariale a carico dell’Ente.
Tutto ciò per iniziare a fare chiarezza intorno alla questione del Rendina, sicuri che la nostra non sarà una voce “una tantum” ma seguiremo e daremo aggiornamenti sull’evolversi della situazione in maniera puntuale e precisa senza manipolazioni”.