Gli aumenti tariffari per il servizio idrico, imposti per gli anni 2018 e 2019, colpiranno pesantemente i cittadini lucani.
Si è conclusa ieri mattina la due giorni di incontri monotematici, organizzati da EGRIB, per una condivisione delle problematiche legate al processo di determinazione della tariffa relativa all’uso domestico della risorsa idrica.
Nella giornata del 17 luglio, l’Amministratore Unico, Nicola Andrea Cicoria, ha incontrato le associazioni dei consumatori territorialmente competenti, mentre ieri mattina il confronto è stato con le Organizzazioni Sindacali dei Pensionati.
Ha spiegato il dott. Cicoria:
“Abbiamo ritenuto che fosse importante incontrare le parti sociali e le associazioni dei consumatori, proprio in questa fase, per chiarire gli effetti che i costi del servizio hanno sulla determinazione della tariffa e sul sistema di calcolo fissato dall’ARERA.
L’attuale tariffa è scaturita dalla congiuntura di diverse dinamiche importanti che hanno inciso sui bilanci di Acquedotto Lucano nel biennio 2016/2017.
EGRIB e Acquedotto Lucano sono a lavoro per individuare una strategia condivisa e le azioni necessarie per superare le attuali criticità e assicurare ai lucani un servizio di sempre maggior qualità.
A breve verrà redatto il nuovo piano che dovrà basarsi sul principio del massimo contenimento della tariffa per uso domestico che resta comunque una delle più basse in Italia”.
Così l’amministratore unico dell’Egrib, Cicoria, nel corso dei lavori della seconda Commissione consiliare (Bilancio e Programmazione), presieduta da Luca Braia (Ab):
“L’Egrib, istituito nel 2016 con competenze specifiche su rifiuti e risorsa idrica, può contare su entrate in parte derivanti dalle tariffe dell’acqua (700mila euro) e in parte da finanziamento regionale (1 milione di euro per ciascun annualità 2019, 2020 e 2021) in attesa che si completi l’iter per la definizione della tariffa rifiuti. Delle risorse a disposizione, 930mila euro all’anno sono spesi per il personale mentre gli investimenti messi in campo per il futuro sono pari a 190 milioni di euro.
Tutti gli investimenti in essere avranno ripercussioni sulla tariffa.
Ad oggi, nonostante le polemiche dei giorni scorsi, la Basilicata si attesta come la regione con una tariffa per l’acqua medio bassa rispetto al resto d’Italia. L’obiettivo è far recuperare produttività al gestore così da diminuire ulteriormente le tariffe, ma queste non dipendono solo da noi ma anche dall’autority nazionale.
I 190 milioni di euro serviranno ad attuare interventi sulle grandi macro aree: superamento delle procedure di infrazione sulla depurazione, efficientamento energetico e interventi su reti e acquedotti oltre ad altri lavori finalizzati a risolvere criticità territoriali.
Per il settore rifiuti, l’Egrib ha iniziato un’attività che prevede una prima fase di raccolta dei dati attraverso il sistema ‘web Orso’ al fine di dare la possibilità a tutti i comuni e gestore di inserire i dati in modo da capire il trend di differenziazione e di avere informazioni sull’impiantistica”.
Riguardo alle sofferenze di Acquedotto Lucano, l’amministratore unico dell’Egrib ha precisato che dipende in particolare “dagli enti pubblici che non pagano. Registriamo una sofferenza su alcuni comuni”, mentre sulla questione dei pagamenti retroattivi ha detto che “la tariffa si calcola sui costi del gestore nei due anni precedenti. Quella del 2018 si calcola a partire dal 2016 quindi non si deve confondere il metodo di calcolo della tariffa rispetto a quello che è il risultato della stessa. Su questo tema, nell’incontro svolto ieri con le associazioni, ho proposto un nuovo paradigma per cambiare la strategia”.