Il Settore Sanità ancora nella bufera.
‘Sanità Futura’, in una nota ufficiale, si accoda al Tar:
“L’ennesima bocciatura sentenziata dal Tar, che annulla la delibera dei tetti per gli anni 2015-2016 e 2017, non è altro che la conferma di come l’intero settore delle strutture accreditate nel Servizio Sanitario pubblico sia stato fino ad ora gestito in modo talmente fallimentare da portare la Regione ad assumere nuovamente il ruolo del “cane bastonato”.
I risultati che abbiamo sotto gli occhi, imputabili anche e soprattutto al dirigente generale Pafundi che di fatto sostituiva l’assessore perché da questa delegato, sono schiaccianti.
Disattendendo ogni tipo di disposizione nazionale, regionale o anche solo di accordi con le parti sociali, sono state create situazioni così distorte da sconfinare più volte i limiti della legalità esponendo la Regione ad una pioggia di ricorsi senza precedenti.
Ricorsi dai quali puntualmente ne esce sconfitta.
L’ultima sentenza del TAR, che bacchetta pesantemente la Regione Basilicata, in realtà coincide con quello che l’associazione ‘Sanità Futura’ dice da anni.
Volendo pensare che la giustizia sia soprattutto umana, immaginiamo che anche i giudici del TAR siano stanchi di dover ripiegare il loro delicato compito su una valanga di ricorsi che potevano essere sicuramente evitati.
‘Sanità Futura’ ha sempre annunciato pubblicamente, a gran voce, gli errori e i continui ritardi con cui la Regione arrivava a deliberare i tetti delle strutture accreditate.
Nei fatti siamo stati costretti a passare questi anni contestando, protestando contro scelte insensate, contro gli abusi e gli assurdi privilegi e contro ogni insulsa stupidocrazia.
La sventurata storia della sanità lucana parla per noi.
Dal 2015 però, le cose sono peggiorate in un crescendo inarrestabile e viene da chiedersi se ci troviamo di fronte a una incredibile sequenza di errori oppure il tutto si regge su altre logiche meno casuali.
Siamo stati obbligati a spendere le nostre energie e le nostre risorse verso il TAR che aveva già annullato i tetti 2015-2017, verso l’AGCM nazionale (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
Tutta questa materia, apparentemente ostica e sapientemente mistificata da interpretazioni burocratiche, dovrebbe dare risposta a domande semplici: dov’è la puntuale analisi dei fabbisogni territoriali?
Dov’è il diritto dei cittadini di libera scelta e di parità di accesso alle prestazioni sanitarie?
E quello delle imprese ad una sana competizione e integrazione nel sistema?
Dov’è la riduzione delle liste d’attesa nella quale avrebbero un ruolo fondamentale le strutture accreditate che spesso suppliscono alle mancanze del sistema?
Dove sono i gesti concreti per abbattere il saldo di mobilità passiva che ci vede perdenti rispetto ad altre regioni?
E rieccoci qui con ‘Sanità Futura’ che chiede a questo Governo regionale se davvero vuole dare inizio “all’Era del Cambiamento”.
Chiediamo trasparenza, imparzialità, economicità e buon senso amministrativo, questi dovrebbero essere elementi essenziali nell’operare per il bene pubblico, purtroppo è comprovato che così non è stato e noi, imprese e cittadini, continuiamo a pagarne il prezzo”.