“La morte di un uomo dello Stato. In che modo esprimere la solidarietà per un fatto così grave? Mi sono interrogata per giorni. A lui, a quell’uomo che indossava con fierezza una divisa dell’Arma dei Carabinieri, dico grazie”.
E’ quanto afferma la consigliera regionale della Lega Dina Sileo nella sua “lettera ad una vedova dello Stato”.
Aggiunge Sileo rivolgendosi a Rosa Maria Esilia, moglie del carabiniere Mario Cerciello Rega, barbaramente ucciso a Roma:
“La sua giovinezza, il sorriso e i suoi indimenticabili occhi azzurri sono impressi nella mia mente.
Offrire la propria vita per lo Stato è un sacrificio troppo grande che deve spingere ciascuno di noi, che rappresenta le Istituzioni, a riflettere, apprezzare e valorizzare, in ogni azione quotidiana, l’alto compito che ci è stato consegnato dai cittadini. Per noi un solo obiettivo il bene comune.
Ancor prima che rappresentante delle Istituzioni, chi scrive è una donna ed il mio commiato è rivolto alla vedova che si è vista strappare ‘l’amore della sua vita’.
Due balordi si sono arrogati il diritto di sottrarle per sempre la felicità celebrata pochi giorni prima”.
Conclude Sileo:
“A te Rosa Maria, nel giorno più triste della tua vita, nel giorno dell’addio al tuo Mario mando l’abbraccio di una donna delle Istituzioni di Basilicata che ha conosciuto tanto dolore.
Una sola cosa potrà dare senso a tutto questo: l’orgoglio, l’onore e la fortuna di aver unito la tua vita a quella di una persona speciale che, da uomo di Stato, non si è sottratta al suo destino e che oggi, da Angelo dello Stato, continuerà a guardarti, a proteggerti e a sorriderti irradiato dalla luce di un amore più grande”.