È stata riaperta ufficialmente al pubblico, questa mattina 8 Agosto 2019, la Cappella Doria al Castello di Melfi.
Dopo oltre quaranta anni e un’accurata opera di restauro, le tele ritrovano il loro percorso espositivo permanente all’interno del Castello.
Tra le opere esposte, tutte a carattere sacro, spiccano:
- la tela della Crocefissione di Cristiano Danona, manierista fiammingo attivo alla fine del Cinquecento;
- due dipinti ascritti al pittore di formazione giordanesca, Andrea Miglionico.
L’apertura della Cappella Doria del Castello di Melfi si è tenuta questa mattina alle ore 11:30.
Intervenuti:
- la Direttrice del Polo Museale della Basilicata, Marta Ragozzino;
- il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Francesco Canestrini;
- il Sindaco di Melfi, Livio Valvano;
- il presidente dell’Archeoclub Melfi, Michele Sedile.
- Assessore Michele Piccolella.
A concludere il Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, Monsignor Ciro Fanelli.
Un evento di straordinaria importanza così come la Storia della stessa Cappella.
Nel 1531 l’imperatore Carlo V concesse alla Ammiraglio genovese Andrea Doria il Principato di Melfi insieme ai territori di Lagopesole, Candela e Forenza come ricompensa per i servigi ricevuti nella Guerra Franco – spagnola.
Per quattro secoli la nobile famiglia genovese ha conservato la sua presenza nel territorio melfese cedendo infine allo Stato, all’inizio degli anni 50′, il castello trasformato, tra il XVI e il XVII secolo, il palazzo del governatore e dimora occasionale della famiglia.
Tra le numerose modifiche dell’edificio attuate dai Doria, si colloca anche la costruzione della Cappella gentilizia, ubicata sotto l’arcata che collega il Cortile Maggiore con quello della Rimessa.
Un portale in pietra bianca sormontato dallo stemma della famiglia, un’aquila coronata ad ali spiegate, definisce tra due festoni l’ingresso alla Cappella.
L’interno, a navata unica, ospita una parte della collezione Doria in particolare alcune tele con soggetto sacro.
Nella alzata d’altare si colloca La Crocifissione (1589) del fiammingo Cristiano Danona, nato ad Anversa, e sul paliotto è dipinta l’adorazione dei pastori (prima metà del XVIII secolo), attribuita ad un artista di ambito giordanesco.
Sulla parete sinistra si trova la tela della Apparizione della Vergine e santi Francesco da Paola e Leonardo (1706) firmata da Leonardo Antonio Fundone.
Sulla parete di destra sono collocate due opere di Andrea Miglionico: Mosè con il serpente di bronzo (inizi XVIII secolo) e Madonna Immacolata appare Adamo ed Eva (intorno alla metà del XVIII secolo).
Un dipinto di carattere votivo che ritrae il miracolo di una Fanciulla di Melfi salvata dal Immacolata (1787) del Mazzucco, collocato a sinistra della porta d’ingresso, completa la collezione.
La Cappella è stata oggetto di lunghi interventi di restauro che ha interessato le strutture e gli arredi e che si sono finalmente conclusi nell’estate del 2019, permettendo nella riapertura alle visite
Ecco alcune foto di questa mattina.