Il nuovo movimento “La Piazza Pubblica” di Venosa fa sapere attraverso una nota di aver promosso una raccolta firme per richiesta “ricalcolo Tari e relativo rimborso” al Comune di Venosa.
Spiega per il coordinamento, Francesco Castelgrande:
“I servizi pubblici essenziali pesano sempre di più sulle tasche dei cittadini ed è giunto il momento di fare chiarezza sulla tassazione e di richiedere più trasparenza sulle bollette.
Vi è stata una buona risposta dei cittadini e le domande sono state trasmesse a mezzo pec corredate dal relativo documento di riconoscimento”.
Da un approfondimento sulla Tari ed in particolare su costi di gestione è risultato, a parere del movimento, che:
“dall’analisi del Piano Economico e Finanziario del 2019, redatto ed approvato per il calcolo delle tariffe Tari, risulta che il costo del servizio dei Rifiuto Solidi urbani è stato coperto come stabilito per legge ma si sono aggiunti costi non imputabili al servizio con una copertura complessiva del 117 per cento del costo effettivo.
Infatti considerando i costi del servizio sono stati imputati 192.626 euro relativi a costi di gestione della discarica e 123.450 euro a costi generali di amministrazione; i costi imputati relativi alla gestione della discarica sono un evidente costo non imputabile alla gestione del servizio Rsu rilevanti ai fini del calcolo della tariffa Tari.
Nel complesso, quindi, risultano costi non imputabili al servizio Rsu per circa 270 mila euro.
Il Piano Economico Finanziario calcola il costo complessivo del servizio in 1.868.923 euro.
Se vengono sottratti i costi non imputabili, la somma complessiva risulterebbe invece di 1.598.923 euro.
Pertanto il costo copre non il 100 per cento del servizio ma il 117 per cento.
Prossimi appuntamenti con i cittadini sono: la gestione del servizio acqua e l’Irpef comunale.
Nel prossimo mese di settembre ci sarà un incontro dibattito (in pazza) sul tema “la secessione dei ricchi”.