Lettera aperta del Presidente Giorgio Griesi (Venosa Pensa) ai Consiglieri Regionali e alla Giunta, circa il Capodanno RAI 2019:
“Egregi Consiglieri,
è trascorso meno di un anno da quando la comunità venosina riceveva la notizia della mancata assegnazione del ‘Capodanno Rai’ alla propria città.
In quel contesto, fu immediata e chiara la posizione della nostra Associazione, con una nota in cui esprimevamo rammarico per l’occasione persa, constatavamo lo scarso peso degli amministratori locali nelle decisioni degli organi regionali ed auspicavamo una pronta e decisa azione, da parte di tutti, per ottenere l’assegnazione alla nostra città dell’edizione 2019/2020.
Riteniamo quasi superfluo sottolineare la valenza storica, turistica e culturale che motiverebbe la scelta della nostra città come sede dell’evento.
Allo stesso modo, reputiamo evidente l’impatto positivo che quest’ultimo avrebbe anche sui paesi limitrofi (specialmente nel settore alberghiero-ristorativo), creando un’occasione per un intero territorio da rappresentare a gran voce nelle sedi regionali.
È ormai da ritenersi assodata, salva voce contraria, l’idoneità dei luoghi e la fattibilità dell’evento nel nostro territorio, come espresso dall’allora Vice-Presidente della Regione Flavia Franconi e da chi ha assistito al sopralluogo dei tecnici della RAI, che avevano individuato nel Piazzale De Bernardi la soluzione ideale per l’allestimento delle infrastrutture legate alla manifestazione.
Fatta questa premessa, crediamo sia doveroso rivolgerci a Voi Consiglieri regionali, affinché prendiate una responsabilità netta e limpida sulla questione, sia nelle vesti di membri dell’opposizione, con gli strumenti democratici che l’ordinamento vi garantisce per sollecitare la Giunta regionale; sia nelle vesti di membri della maggioranza, potendo usufruire di riunioni informali e di una normale collaborazione interna tra alleati politici.
Il tempo stringe e assieme aumentano anche le aspettative degli abitanti di un territorio che, troppo spesso, ha dovuto amaramente tollerare rinunce e sottrazioni di occasioni e servizi”.