A partire dal 2020, ci saranno dei cambiamenti sulla Tari, la tassa sui rifiuti.
Ecco le principali novità:
- il nuovo metodo tariffario della cosiddetta Tari 2 sarà nazionale e non più regolamentato dai Comuni come avviene ora: a questo proposito l’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti ed ambiente) sta predisponendo i criteri cui si dovranno adeguare i Comuni per applicare agli utenti questa nuova imposta per l’arco l’anno 2020-2021.
La nuova imposta assieme ai nuovi criteri di applicazione sono pensati per garantire maggiore trasparenza e qualità nei servizi.
L’obiettivo quello di evitare le attuali disomogeneità a livello territoriale, pur tenendo conto dei caratteri propri di ogni Regione;
- le tariffe future non potranno subire aumenti se non in via eccezionale, in particolare laddove siano previsti l’aggiunta di servizi o interventi mirati al miglioramento dei processi di raccolta e smaltimento;
- previsto un premio per i Comuni che saranno in grado di gestire integralmente il ciclo dei rifiuti nel proprio ambito locale, rispettando le Direttive europee sull’economia circolare.
Questi i servizi compresi nel nuovo calcolo dell’imposta:
- spazzamento e lavaggio strade;
- raccolta e trasporto;
- trattamento recupero e smaltimento;
- riscossione e rapporto con gli utenti.
Non saranno regolamentate dall’Arera attività come:
- la derattizzazione;
- la raccolta e lo smaltimento dell’amianto;
- la gestione del verde pubblico;
- la manutenzione delle fontane;
- la disinfestazione delle zanzare;
- lo spazzamento della neve.