In data odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Matera e del R.O.S., a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare personale in carcere ed agli arresti domiciliari, emessa nei confronti di 10 indagati, ritenuti gravemente indiziati di avere partecipato all’associazione di stampo mafioso con base a Scanzano Jonico (MT), denominata “Clan Schettino”, dedita al racket delle estorsioni in danno di imprenditori agricoli ed edili del metapontino, al traffico ed allo spaccio di stupefacenti, a reati in materia di illegale detenzione di armi.
Si tratta di un sodalizio nei confronti dei cui partecipi, nel corso degli ultimi 12 mesi, sono stati adottati dal Gip di Potenza già 46 ordinanze cautelati.
L’organizzazione mafiosa, risultata coinvolta in numerosi atti intimidatori e violenze, anche nei confronti di giornalisti, operava sul territorio della costa jonica lucana ed il periodo temporale investigato parte dalla fine del 2016 fino ad arrivare al mese di gennaio 2019.
Il sodalizio che aveva mutuato anche rituali di affiliazione tipici della camorra svolgeva la sua attività di proselitismi ed auto-affermazione, non solo sul territorio, dove come detto imponeva le proprie attività criminali (ma anche quelle ricreative, organizzando concerti ed eventi), ma anche sul web attraverso un uso sapiente dei social network.
Le indagini, condotte dalla Compagnia Carabinieri di Policoro e dal ROS, sono state coordinate dalla DDA di Potenza mentre i provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal G.I.P. Distrettuale del Tribunale di Potenza.
Tra i soggetti raggiunti da ordinanza cautelare, 8 sono destinatari di misura in carcere, 1 destinatario della misura degli arresti domiciliari ed 1 dell’obbligo di dimora.
I destinatari dei provvedimenti custodiali sono i seguenti:
– S. G., nato a Bari il 28.02.1988, figlio di S. G., attualmente agli arresti domiciliari a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);
– C. A., nato a Bari il 16.09.1991, genero di S. G., residente a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);
– C. G., nato a Policoro (MT) il 05.02.1990 e residente a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);
– C. V., nato a Stigliano (MT) il 25.07.1986 e residente a Scanzano Jonico (MT), attualmente ristretto presso la casa circondariale di Matera per altra causa (partecipe al sodalizio);
– I. L. R., nato a Policoro (MT) il 27.09.1997, attualmente agli arresti domiciliari a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);
– V. N., nato a Chiaromonte (PZ) il 04.12.1990 e residente a Scanzano Jonico (MT) (partecipe al sodalizio);
– W. L. M., detto “Luca”, nato a Chrzanow (Polonia) il 10.09.1996, attualmente agli arresti domiciliari a Policoro (MT) (pattecipe al sodalizio);
– W. M. J., detto “Matteo”, nato a Chrzanow (Polonia) il 23.09.1997 e residente a Policoro (MT) (partecipe al sodalizio);
– D. P. S., nato a Policoro (MT) il 25.10.1992 e residente a Montalbano Jonico (MT), sottoposto all’obbligo di dimora;
– Altro soggetto nei cui confronti sono in corso le ricerche;
I principali reati contestati, sono:
– associazione pet delinquere di stampo mafioso (art. 416 bis c.p.);
– spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73 del D.P.R. 309/1990);
– incendio e danneggiamento a seguito di incendio (art. 424 e 423 c.p.);
– minaccia aggravata dal metodo mafioso (art. 612 c.p. aggravato dall’art. 416-bis 1 C.p.);
– estorsione aggravata dal metodo mafioso (art. 629 c.p. aggravato dall’art. 7 legge 203/1991);
– detenzione e porto illegale di armi (artt. 2, 4 e 7 legge 895/1967);
– tentato omicidio aggravato e lesioni personali (artt. 56, 575, 577 e 582 c.p.).
Il provvedimento restrittivo, che segue una attività integrativa delle indagini e delle contestazioni svolta a seguito di alcune (parziali) scarcerazioni disposte dal Tribunale per il Riesame di Potenza in occasione dell’Operazione CENTOUNO del 4 febbraio 2019, conferma la mafiosità del clan SCHETTINO, la sua capacità di controllo egemonico del territorio ottenuto attraverso l’uso della forza d’intimidazione e la violenza.
Non a caso, veniva anche a documentata, dopo la scarcerazione di una parte degli indagati, la rinnovata volontà del sodalizio di riaffermare la loro presenza sul territorio.
Fra gli specifici delitti contestati (oltre al reato di associazione mafiosa):
– 02.01.2019 – rapina al supermercato “QUI’ Discount”, in Policoro, aggravata dall’uso di armi da fuoco;
– 10.10.2018 – minaccia aggravata confronti giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Filippo Mele;
– 08.09.2018 – rapina al supermercato “SPESÌ”, in Policoro, aggravata dall’uso di armi da fuoco;
– 09.04.2018 – incendio azienda agricola in Scanzano APOFRUIT;
– 19.02.2018 – tentata estorsione in danno dell’impresa edile SINNICA SERVICE s.t.l, mediante apposizione di fiori, lumini votivi e un candelotto contenente esplosivo posto davanti il cancello del cantiere, in Montalbano Jonico;
– 22.09.2017 — tentato omicidio, mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, nei confronti di BASHIRU ABDUL MUMIN, cittadino ghanese, in Policoro;
– 20.05.2017 – tentata estorsione in danno dell’impresa edile DONADIO GIORGIO s.r.l., mediante apposizione di fiori e lumini votivi posti davanti la porta di ingresso dell’ufficio, in Scanzano Jonico.
Le indagini sono tuttora in corso e suscettibili di ulteriori sviluppi.
Ecco alcune foto.