“Politicanti da quattro soldi” dicono dei Sindacati alcuni operai di Melfi FCA.
Non si è fatta attendere la replica di Pasquale Di Lonardo, delegato Fiom Cgil presso la suddetta sede industriale.
Ecco cosa ha dichiarato alla nostra Redazione:
“È facile buttare le penne in aria o gettare il pargolo con tutti i panni!
Sono un delegato Fiom Cgil di fabbrica e vi posso garantire che ci metto l’anima, in forma di credo e di volontariato.
In Fiom non si ha alcun tornaconto e lo si fa perché si crede nella missione quotidiana della difesa dei lavoratori!
Mentre i delegati Fiom ci mettono la faccia a fronteggiare un gigante, c’è chi si nasconde dietro un articolo di giornale!
Solo per citare un esempio di come funziona la rappresentanza sindacale: dove sono stati questi colleghi quando l’altro giorno la Fiom, per la morte di un collega a Cassino, ha giustamente proclamato un’ora di sciopero?
Siamo usciti solo i delegati Fiom e qualche direttivo.
Le battaglie si fanno con le lotte come ci hanno insegnato i 21 giorni della cosiddetta ‘Primavera di Melfi’.
Oggi affrontiamo la cassa integrazione a calendario con il Contratto di solidarietà e mentre altre sigle sindacali hanno firmato un contratto specifico inaccettabile per tanti motivi, la Fiom non lo ha fatto.
Dove sono i salari tedeschi e la piena occupazione promessa dall’amministratore delegato della Fca?
La Fiom, non avendo firmato il contratto specifico, inaccettabile per esempio per le pause disumane di 10 minuti (immaginate una donna che dalle linee deve raggiungere i bagni più vicini e risolvere i propri problemi fisiologici), la Fca ha deciso di disconoscere la Fiom, il primo sindacato in Italia!
Solo con Sentenza dei Giudici si è imposto ad Fca di fare rientrare la Fiom, per la violazione della libertà sindacale prevista dalla nostra Carta Costituzionale.
Oggi la situazione è pesante, ma la perdita delle giornate produttive non la si può addossare al sindacato!
Vale un principio: il sindacato è forte se dietro c’è il sostegno dei lavoratori!
Non bisogna mai generalizzare, anche perché, che sia chiaro a tutti, chi fa i programmi di produzione è l’azienda e non il sindacato, ma, soprattutto, che gli aderenti alla Fiom sono tutt’ora osteggiati in ogni modo, a partire da come viene fatta versare la tessera solo a noi Fiom: ‘Cessione credito’ e non quota adesione sindacale, proprio perché la Fca non riconosce ancora la piena agibilità sindacale alla Fiom, nonostante il pronunciamento di una Sentenza”.