Lo scorso 27 Maggio Fca ha presentato una proposta di fusione 50/50 con la Renault, inviando una lettera non vincolante al Consiglio di Amministrazione del gruppo.
Ecco come l’azienda riassumeva quello che avrebbe potuto comportare una risposta affermativa:
“La Società risultante dalla fusione sarà detenuta per il 50% dagli azionisti di FCA e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault, una struttura di governance paritetica e una maggioranza di consiglieri indipendenti.
La fusione porterà alla nascita del terzo più grande Original Equipment Manufacturer (OEM), con 8,7 milioni di veicoli venduti e una forte presenza di mercato nelle regioni e nei segmenti chiave.
Il portafoglio di marchi ampio e complementare fornirebbe una copertura completa del mercato, dal segmento luxuryfino al mainstream.
La Società risultante diventerebbe un leader mondiale nel settore automobilistico in rapida evoluzione, con un forte posizionamento nelle nuove tecnologie inclusi i veicoli elettrici e quelli a guida autonoma.
La fusione non comporterà chiusura di stabilimenti.
Stimati oltre € 5 miliardi di sinergie run-rateannuali in aggiunta alle sinergie esistenti nell’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi (‘Alleanza’)·
Un solido bilancio combinato che consente una allocazione flessibile del capitale e una solida politica di dividendi.
Significativi benefici per gli altri partner dell’Alleanza, incluso € 1 miliardo di sinergie run-rateaggiuntive stimate”.
Lo scorso Giugno il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles, riunitosi sotto la presidenza di John Elkann:
“Ha deciso di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault.
FCA continua ad essere fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti.
È tuttavia divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo.
FCA esprime la propria sincera gratitudine a Groupe Renault, in particolare al suo Presidente, al suo Amministratore Delegato ed agli Alliance Partners, Nissan Motor Company e Mitsubishi Motors Corporation, per il loro costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta di FCA.
FCA continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente”.
Il nuovo cambio al vertice di Renault e, quindi, l’estromissione dell’ormai ex CEO, Thierry Bolloré, potrebbe portare al rafforzamento dei rapporti con Nissan, nonché alla riapertura della discussione circa la fusione con FCA.
Pare che Manley e Elkann rimangano pronti a valutare qualsiasi soluzione.
Vedremo nei prossimi mesi come si evolveranno le cose.
Voi cosa ne pensate?