I Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza hanno inferto un duro colpo ai signori della droga, attraverso un blitz che ha consentito di sequestrare una vasta piantagione di “canapa indiana”, tenuta ben nascosta lungo l’estesa area rurale della cittadina oraziana, e arrestare cinque persone, tre di origini calabresi, di 27, 33 e 47anni, e due di nazionalità marocchina, di 29 e 31 anni, tutte responsabili, in concorso, di coltivazione e produzione, ai fini di spaccio, di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
In particolare, tre soggetti sono stati bloccati e arrestati in flagranza di reato e poi due sottoposti a fermo di indiziato di delitto dai Carabinieri.
L’operazione di servizio è stata condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venosa sulla scia di numerosi arresti e sequestri di piante di “canapa indiana” eseguiti di recente dai reparti del Comando Provinciale di Potenza.
In tale ottica, attraverso il capillare controllo del territorio, finalizzato alla localizzazione di luoghi idonei ad occultare le coltivazioni illecite di “canapa indiana”, i militari, nel corso di un servizio perlustrativo, hanno individuato, su di un vasto terreno agricolo, percorrendo a piedi un profondo avvallamento, sette serre, dell’estensione di 3200 mq circa, con annesso un grosso fabbricato rurale, assolutamente non visibili da alcun punto delle attigue arterie stradali.
L’immediato controllo di quest’ultimo ha consentito agli operanti di scoprire una vera e propria fabbrica della droga, adibito al deposito delle infiorescenze della “canapa indiana”, alla loro essiccazione e imbustamento per la successiva commercializzazione, oltre che a luogo di sicuro rifugio, a riparo da occhi indiscreti, per gli operai, due dei quali, sorpresi nel mentre effettuavano operazioni di lavorazione e confezionamento dello stupefacente, contestualmente bloccati, insieme ad un terzo complice che, invano, tentava di darsi alla fuga a piedi.
All’interno dell’ambiente i Carabinieri hanno rinvenuto la catena di montaggio realizzata con attrezzature meccaniche e strumenti di laboratorio, oltre a 59 buste in plastica, termosaldate, contenenti 50 Kg di “marijuana” ed altri 68 Kg. della medesima sostanza, in fase di essiccamento.
Droga, una volta distribuita sul mercato, che avrebbe garantito proventi per almeno 700.000 euro.
Proseguendo nelle verifiche, i militari si sono addentrati nelle serre, pressoché inaccessibili, poiché completamente saturate dalla presenza di 11mila piante di “canapa indiana”, in fase di piena crescita e fiorescenza, dall’altezza compresa tra i 2 e i 3 metri, in grado di produrre complessivamente circa 16 tonnellate di “fiori secchi” (marijuana).
Di fronte ad un tale scenario, i Carabinieri, oltre ad effettuare un accurato sopralluogo su tutta l’area ritenuta di interesse, a cura anche del personale specializzato del Nucleo Investigativo di Potenza, hanno svolto ulteriori immediati accertamenti, finalizzati ad individuare altri soggetti potenzialmente coinvolti in una così rilevante attività delittuosa.
Investigazioni che hanno dato i loro frutti, poiché, a seguire, sono stati localizzati e fermati gli altri due individui, di origine calabrese, i quali stavano tentando di lasciare il potentino a bordo di un mezzo pubblico.
Difatti sono stati rintracciati e bloccati nel territorio di Ripacandida (PZ), a bordo di un autobus di linea.
L’area interessata dall’intervento dei Carabinieri, le strutture su di essa realizzate, le apparecchiature trovate, le piante coltivate e la droga rinvenuta sono state sottoposte a sequestro.
All’esito dei complessi accertamenti, le cinque persone sono state associate alla Casa Circondariale di Potenza.
Queste alcune foto.