Di seguito un comunicato di Fiom Cgil e Fim Cisl sull’accordo Ti Group Melfi:
“I lavoratori della Ti Group di Melfi riuniti in assemblea hanno votato all’unanimità, tramite referendum, l’ipotesi di accordo che il siglato il 15 ottobre le organizzazioni sindacali Fim e Fiom nazionali, regionali e la Rsu Ti Group Brindisi e Melfi, con l’azienda Ti Group, in sede Confindustria a Brindisi.
Durante le assemblee, indette da Fim e Fiom regionali per illustrare i contenuti dell’ipotesi d’accordo, frutto di una lunga vertenza, i lavoratori hanno riconosciuto e apprezzato il merito dei contenuti della piattaforma, primo fra tutti il superamento della crisi occupazionale, dichiarata dalla Multinazionale Ti Group.
I punti dell’accordo riguardano il piano industriale, che regola il mix produttivo tra i vari siti produttivi, al fine di garantire il superamento degli ammortizzatori sociali per Melfi con la garanzia dell’occupazione e della stabilizzazione dei precari, spostando impianti tra i vari siti e introducendo nuove produzioni; il percorso formativo per tutti i lavoratori, con verifica annuale dei delegati, mirata alla valorizzazione della loro polivalenza, con la realizzazione di un mansionario delle competenze, ‘passaporto del lavoratore’, con la finalità del riconoscimento professionale; l’innovazione dell’impiantistica per il miglioramento delle condizioni di lavoro e dell’ambiente, di salute e sicurezza, con l’installazione di impianti di microclima per entrambi i siti Melfi e Brindisi; il premio di risultato nel triennio 2020 / 2022 che erogherà alla fine dei 3 anni, 2.250 euro lordi; il monitoraggio sull’applicazione del cronoprogramma per verificare i volumi produttivi e occupazionali.
I sindacati Fim e Fiom e dei lavoratori della Ti Group esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto con il confronto sindacale, che ha dato risposte a una crisi industriale e occupazionale.
Investimenti su innovazione, qualità, formazione e ambiente e sicurezza, con il miglioramento delle condizioni di lavoro di salario, hanno fatto sì che si potessero superare le divisioni tra i lavoratori, sempre in competizione tra loro per il mantenimento del posto di lavoro.
L’approvazione dell’accordo, da parte di tutti i lavoratori, conferma la necessità di voler superare logiche passate, proiettate esclusivamente alla riduzione dei costi produttivi che, negli anni, hanno prodotto precarietà, incertezze future e riduzione dei diritti”.